La chiave per entrare nel gioco creativo di Dio

PENSIERO PER DOMENICA – SANTISSIMA TRINITÀ – 16 GIUGNO

La festa della santissima Trinità è introdotta da una bellissima pagina dei Proverbi (8,22-31), in cui si canta l’armonia del mondo creato dalla Sapienza libera e giocosa di Dio. È questo lo spirito con cui cercare di entrare nel mistero per eccellenza, attorno a cui ha faticato per decenni sant’Agostino d’Ippona. Il Dio biblico, il Dio trinitario è un Dio che gioca, mentre crea il mondo, un Dio che pone le sue delizie tra i figli degli uomini. Ecologia non è altro che partecipazione a questa festa creativa di Dio, è gioire del cosmo, custodirlo e difenderlo.

La chiave per entrare nel gioco creativo di Dio
La Trinità, miniatura francese tratta da un libro d’ore del XV secolo (Londra, Britsh museum). Lo Spirito Santo è raffigurato in forma di colomba.

Gesù è la chiave che apre la porta del mistero. È la professione di fede di Paolo che nella lettera ai Romani (5,1-5) scrive che, in Gesù, Dio ci ha garantito l’accesso a questa grazia, ci ha resi partecipi della sua stessa forza creatrice. Noi siamo già salvati, siamo già immersi nel mistero di Dio, siamo già “in pace con Dio”, siamo già collaboratori attivi della creazione: dobbiamo soltanto crederci, attivare le nostre forze e alimentare con questa fede la nostra speranza!

La Trinità è un mistero di amore: sempre san Paolo scrive che «l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato». Ogni relazione d’amore è specchio e riflesso del mistero della Trinità. Dio, che si è fatto vicino a noi in Cristo, continua a essere presente nella nostra vita attraverso l’amore delle persone: un amore che ha tanti volti e tante sfaccettature. Anche questa è una verità da credere, perché noi possiamo impostare le relazioni interpersonali o su un presupposto di fiducia o sulla diffidenza e sul sospetto.

La Trinità alimenta la speranza. Nel brano del Vangelo (Gv 16,12-15) troviamo una preziosa indicazione. Gesù, consapevole del fatto che i discepoli non sono in grado di portare il peso di tutta la verità su Dio, promette lo Spirito dicendo che «prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Noi sappiamo che questo avverrà non tanto in forma di esperienze mistiche, quanto di comprensione via via più profonda della parola di Dio. Lo studio-meditazione della Bibbia è la strada per capire la perenne attualità del Vangelo, per sperimentare che ancora oggi può dare gioia e pienezza alla vita.

Lidia e Battista Galvagno

Banner Gazzetta d'Alba