Asti-Cuneo, servirebbe il parere dell’Europa e non è da escludere che la soluzione Toninelli si configuri come aiuto di stato

Giovanni Monchiero torna a interrogare il ministro Delrio sull'Asti-Cuneo
Oggi a Cherasco l’autostrada finisce… in un campo.

ASTI-CUNEO Parere Europa sì? Parere dell’Europa no? Aiuto di stato sì? Aiuto di stato no? La storia infinita legata all’Asti-Cuneo si arricchisce di un nuovo episodio.

In attesa dell’incontro ufficiale del Governo con la direzione Concorrenza e aiuti di Stato della Commissione Ue, il 23 ottobre, il presidente della Regione Alberto Cirio ha incontrato ieri, martedì 8 ottobre i funzionari che si occupano delle procedure di infrazione e aiuti di Stato per la rappresentanza italiana presso l’Unione Europea. Un incontro interlocutorio più per fugare i dubbi che per altro. Dall’incontro il Governatore è uscito più dubbioso di quanto vi sia entrato, il parere della commissione europea, per la soluzione Toninelli, sarebbe necessario, nonostante le rassicurazioni arrivate più volte dai due governi Conte e dal ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone.

I funzionari non hanno escluso che la soluzione prospettata dall’ex ministro, che aumenta il valore di subentro, possa essere configurata come aiuto di Stato.

Fabiana Dadone a Gazzetta ha dichiarato, la scorsa settimana:

Il Governo precedente aveva garantito l’avvio dei lavori entro agosto, oggi a che punto siamo?

Di fatto l’iter è concluso e i lavori possono iniziare, ma il ministro dei trasporti vuole attendere un parere non vincolante dell’Unione Europea. In questa fase avrei insistito per avviare i lavori subito e correggere eventuali osservanze dall’Unione Europea a lavori in corso, ma non sono il ministro competente e siccome ritengo che i ritardi non giovino a nessuno, credo il cantiere sarà avviato in poche settimane. Un simbolo di fallimento politico deve divenire un’opera di rivalsa per l’intero territorio, senza ulteriori polemiche.

-Altro tema legato all’Asti-Cuneo è quello per la realizzazione della strada di collegamento per l’ospedale di Verduno che dovrebbe diventare pienamente operativo nella primavera 2020.

Il Presidente del Consiglio Conte chiese al concessionario di intervenire a riguardo quando venne in visita sul cantiere dell’autostrada e non ci furono grossi tentennamenti a riguardo. L’ospedale Alba-Bra è l’ulteriore simbolo di fallimento politico locale che dobbiamo superare in fretta, non giova a nessuno l’immagine di una provincia arroccata in opere incomplete e mal progettate. Noi siamo terra di eccellenze, è ora di collaborare per rialzare la testa ed affermarci senza altri errori.

Marcello Pasquero

 

Sul numero di Gazzetta in edicola martedì 15 ottobre l’intervista al presidente della Regione Alberto Cirio

Banner Gazzetta d'Alba