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Eduscopio: le scuole di Alba sono ai vertici per la preparazione al mondo del lavoro

Conferma il suo primato in provincia di Cuneo l’Einaudi, con un indice di occupazione dopo il diploma dell’84 per cento

Eduscopio: le scuole di Alba sono ai vertici per la preparazione al mondo del lavoro

LA RICERCA Nel percorso scolastico di uno studente, la scelta della scuola superiore è una delle più impegnative; almeno per due motivi: cinque anni non sono una passeggiata e soprattutto, una volta terminati, si entra nella vita adulta. Ecco perché è fondamentale l’orientamento, per trovare l’istituto più adatto ai propri obiettivi. Un valido aiuto proviene da Eduscopio, il portale della fondazione Agnelli che dal 2014 propone classifiche aggiornate, che mettono in relazione le scuole dello stesso indirizzo in base a una serie di parametri. Un sito diventato un riferimento per studenti di terza media, per i loro genitori e per le stesse scuole superiori, tanto che sono circa 1,5 milioni gli utenti che lo hanno consultato.

Una volta entrati su Eduscopio, libero per tutti, la prima distinzione è quella tra scuole che preparano all’università o al lavoro. Unendo i dati delle diverse aree della Granda, si possono stilare le classifiche delle scuole della provincia, con il primato di quelle albesi in diversi indirizzi. Partiamo dagli istituti che preparano all’università, in particolare dal liceo classico, che vede al primo posto l’istituto Bodoni di Saluzzo. Il classico Govone di Alba si posiziona al quarto posto, come l’anno scorso, con un indice di 81,94, esito della combinazione tra la media dei voti e i crediti ottenuti dai suoi studenti nel primo anno di università. In particolare, la media dei voti registrati tra gli ex “govoniani” rasenta il 28.

Tra i licei scientifici, non si muove dal quarto posto dell’anno scorso anche il Cocito albese, in una classifica che vede al primo posto il Giovenale Ancina di Fossano. L’indice è di 84, con una media dei voti del 27,4 al primo anno universitario. È la stessa posizione ottenuta dal Da Vinci di Alba, sia nella classifica dei licei linguistici che in quella dei licei delle scienze umane. Il liceo artistico Pinot Gallizio, invece, è secondo dopo il Bianco-Virginio di Cuneo, con un indice 61,98.

Ma è negli indirizzi specifici che la formazione liceale albese dà il meglio di sé, a partire dai licei scientifici a indirizzo scienze applicate, dove il Cocito risulta al primo posto: qui l’indice è di 80,18, con una media dei voti di 27,52. Primo posto anche per l’indirizzo economico sociale del Da Vinci, tra le scuole della stessa categoria: dal secondo posto dello scorso anno, si aggiudica la medaglia d’oro con 60,77 punti e una media dei voti del 25 al primo anno di università.

Inchiesta: la scuola e i ragazzi

Passando alle scuole che preparano al mondo del lavoro, tra gli istituti tecnici di ambito economico, conferma il suo primato in provincia di Cuneo l’Einaudi di Alba, con un indice di occupazione dell’84,19 per cento: è questa la percentuale di studenti che, a due anni dal diploma, ha lavorato per un periodo di almeno sei mesi continuativi. Nel campo degli istituti tecnici di ambito tecnologico, la classifica provinciale è governata dal Vallauri di Fossano, ma al secondo posto si posiziona l’istituto enologico Umberto I di Alba, con un indice di occupazione del 62 per cento. L’anno scorso era al sesto posto, con un indice del 57 per cento. Infine, tra gli istituti professionali e dei servizi, al quinto posto c’è il Cillario Ferrero di Alba, che ha perso qualche posizione rispetto all’anno scorso, ma che mantiene un tasso di occupazione del 66 per cento.

LA PAROLA AI DIRIGENTI SCOLASTICI

Cout: all’Einaudi progetti trasversali È soddisfatta del primo posto tra gli istituti tecnico-economici Valeria Cout, la dirigente dell’Einaudi di Alba. «Per la scuola è il giusto riconoscimento di un impegno ventennale per offrire ai nostri studenti le migliori opportunità, instaurando una collaborazione proficua con il territorio, che ci dimostra la massima fiducia». Per la dirigente, il segreto sta nei percorsi trasversali: «L’alternanza scuola-lavoro è un elemento fondamentale: l’abbiamo attivata prima che fosse obbligatoria. Oggi possiamo contare su una rete di 220 agenzie e imprese, nelle quali i nostri ragazzi hanno la possibilità di mettersi alla prova. Per i geometri, invece, collaboriamo con 10 studi professionali». In effetti, molti dei ragazzi dell’Einaudi, una volta diplomati, trovano poi lavoro nelle stesse aziende in cui hanno svolto l’alternanza. «Sono gli imprenditori a chiederci gli elenchi dei diplomati, ai quali attingono per trovare nuove risorse. Anzi, spesso ci chiedono più studenti di quelli diplomati». Di certo le occasioni d’impiego non mancano in città: «Ho da poco avuto un riscontro su una delle nostre quinte dell’anno scorso: su 18 ragazzi, 3 si sono iscritti all’università e tutti gli altri hanno trovato un lavoro a pochi mesi dal diploma», conclude Cout.

La carica delle ragazze del Da Vinci Tra i licei delle scienze umane a indirizzo economico-sociale, la novità di Eduscopio è il primo posto del Da Vinci. Commenta il preside Alessandro Zannella: «È un indirizzo avviato otto anni fa: devo dire che all’inizio è stata una scommessa, che negli anni ha portato i suoi frutti». A caratterizzare la scuola è una didattica innovativa, con l’utilizzo di tablet e della tecnologia, che permette agli studenti una full immersion nel mondo dell’economia politica: «La maggior parte dei nostri studenti sceglie poi di proseguire con l’università, in particolare economia e commercio, dove di solito ottengono buoni risultati». Da non dimenticare anche il fatto che il Da Vinci sia frequentato soprattutto da ragazze: «In un’epoca in cui continua a esistere la disparità di genere, siamo felici di formare giovani donne preparate».  

Alla scuola enologica Umberto I tradizione e innovazione 4.0 Tra gli istituti superiori di Alba, anche l’Umberto I è salito di posizione nella classifica delle scuole a indirizzo tecnologico, con riferimento alla loro capacità occupazionale nel post-diploma. «Questo passaggio dal sesto al secondo posto è molto importante e conferma la validità del nostro percorso di studi», commenta la dirigente Antonella Germini. «La nostra è una didattica in continua evoluzione, che unisce alle nozioni e allo studio tradizionali l’innovazione di tutto ciò che è agricoltura 4.0, l’ultima novità del settore. Siamo anche attivi con sperimentazioni, come la microvinificazione per esempio». Una volta terminato il loro percorso nella storica scuola di corso Enotria, sono diverse le strade che aspettano i numerosi neodiplomati: «C’è chi sceglie l’università o di lavorare nel campo vitivinicolo, ma con varie accezioni: per esempio sono molti i nostri studenti che si tracciano una strada nel marketing e nella promozione del territorio», conclude la dirigente.  

Francesca Pinaffo

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