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Processo Apro formazione: confermata la piena assoluzione degli imputati

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Appello inammissibile. Lo ha dichiarato, venerdì 10 gennaio, la Corte d’appello di Torino, in merito alla vicenda giudiziaria che aveva riguardato Apro formazione, scuola professionale di Alba. L’inammissibilità di appello ha quindi confermato, rendendola definitiva, la sentenza di primo grado, risalente al 2013, con cui era stata decretata la piena assoluzione degli imputati, perché «il fatto non sussiste».

Sempre nel 2013, contro tale sentenza, era stato proposto l’appello, in riferimento all’ex amministratore delegato Gianni Desana e all’ex consigliere Domenico Rossetto, dal Pm Elisa Pazè di Asti. In origine, agli imputati era stato contestato il reato di truffa di enti pubblici: la Regione Piemonte e le Province di Cuneo e di Asti. La truffa sarebbe derivata da un contratto di consulenze, stipulato con una società che avrebbe dovuto fornire dei corsi all’Apro. Quest’ultima, secondo l’accusa, avrebbe a sua volta lucrato, traendo vantaggio, a seguito della truffa ipotizzata. Il procedimento aveva visto al banco degli imputati, oltre a Desana (difeso dall’avvocato Claudio Simonelli) e Rossetto (difeso dall’avvocato Roberto Ponzio e dal collega Andrea De Carlo dello studio Mittone), anche gli ex componenti del collegio sindacale dell’ente, nonché il presidente del Cda di Apro servizi, società completamente controllata da Apro formazione, proprietaria degli immobili.

Ora, può dirsi conclusa l’annosa vicenda giudiziaria, il cui epilogo ha confermato pienamente l’innocenza degli imputati.

L’articolo completo sul numero di Gazzetta d’Alba in edicola a partire da martedì 14 gennaio.

Manuela Zoccola

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