Arpa industriale punta sul Silverlam

L’azienda produttrice di laminati non ha mai interrotto la propria attività di produzione

Arpa industriale punta sul Silverlam

IMPRESE Il laminato antibatterico della ditta Arpa industriale Spa, nasce già nel 2011, quando nessuno aveva mai sentito parlare di Covid-19. Oggi, com’è facilmente spiegabile, una delle linee di prodotto che stanno crescendo è proprio quella relativa al Silverlam, un materiale microbiologicamente testato che, grazie a ioni d’argento, inibisce la crescita e riduce il numero di batteri sulla superficie del materiale.

Spiegano i tecnici della ditta di via Piumati: «Secondo lo standard industriale giapponese, Silverlam ha una riduzione dell’escherichia coli e dello stafilococco aureo pari al 99,9 per cento dopo 24 ore». L’Arpa industriale, azienda internazionale che produce laminati per ideazione e progettazione di interni, continua il rafforzamento delle misure per il contenimento della diffusione del coronavirus, mantenendo, come sempre, alti i livelli di sicurezza dei suoi lavoratori sia nello stabilimento che nelle filiali.

Simona Giuliani, manager e responsabile sicurezza della ditta: «Arpa fa parte di un gruppo che ha siti produttivi dislocati anche in Asia. A seguito dell’iniziale diffusione del virus in Cina, dal mese di gennaio la nostra azienda ha tempestivamente acquistato dispositivi di protezione individuale».

Già prima dell’entrata in vigore del protocollo del 14 marzo, in Arpa si erano messe in atto misure preventive come la realizzazione di postazioni dotate di gel igienizzante, la comunicazione sulla necessità di lavarsi le mani più spesso durante la giornata e il divieto d’ingresso in azienda in presenza di sintomi influenzali, con successiva comunicazione al medico di base. Aggiunge la responsabile del servizio di prevenzione e protezione: «Si lavora con le distanze di sicurezza e abbiamo reso obbligatorio l’uso di mascherine di tipo chirurgico per tutto il personale e per i visitatori. Abbiamo anche deciso la riduzione delle trasferte e la migrazione di attività formative su piattaforme on-line, mentre sono stati rafforzati ulteriormente i protocolli di pulizia. Oltre ai consueti strumenti in essere (segnaletica verticale e a terra, messaggi su monitor), il piano di comunicazione interna è stato implementato con strategie di comunicazione digitale ad hoc, per essere più efficaci e vicini ai dipendenti, ai quali abbiamo anche inviato un video esplicativo della situazione».

Concludono dall’ufficio per le risorse umane: «Arpa non si è mai fermata. Sono state applicate, dove possibile, le modalità di smart working per alleggerire le presenze di personale in sede. L’attività lavorativa viene modulata in base alle riaperture dei vari mercati internazionali, in quanto i tre quarti del nostro fatturato sono relativi a Paesi esteri».

Valter Manzone

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