Ultime notizie

Filiera futura promuoverà l’agroalimentare di qualità

Unisg, Coldiretti e 14 fondazioni bancarie puntano su prodotti italiani più competitivi

Filiera futura promuoverà l’agroalimentare di qualità

POLLENZO Filiera futura è l’associazione, nata da un’idea della fondazione Crc, che sosterrà iniziative di innovazione nel settore della trasformazione agroalimentare.

Alla firma dell’atto costitutivo, venerdì 15 maggio presso l’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, erano presenti Giandomenico Genta, presidente della fondazione Crc, Carlo Petrini, presidente dell’Università di scienze gastronomiche e presidente onorario del Comitato scientifico di Filiera futura, e Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e vicepresidente del Comitato delle organizzazioni agricole europee (Copa). Tra i sedici soci firmatari figurano anche quattordici fondazioni di origine bancaria da tutto il territorio nazionale.

Lo scopo dell’associazione è promuovere l’innovazione e sostenere la competitività della produzione agroalimentare italiana di qualità, ambito d’eccellenza e leva strategica per la fase di ripresa post crisi. L’associazione è in attesa di ulteriori conferme di partecipazione e rimane aperta a nuove adesioni.

«L’idea di quest’associazione nasce alcuni mesi fa», spiega Giandomenico Genta. «Dopo aver avviato il progetto Agroalimentare 4.0, un programma per sostenere le attività agroalimentari cuneesi e formare i giovani laureati affinché diventino ambasciatori digitali delle piccole e medie aziende, ci siamo chiesti se non fosse possibile estendere ciò che facevamo nella provincia di Cuneo anche a livello nazionale. Chi meglio di una provincia agroalimentare per eccellenza può far partire un programma che valorizzi il patrimonio agricolo delle singole realtà italiane? Questo è solo l’inizio: vorremmo che da qui partisse un nuovo modo di affrontare il mondo agroalimentare».

L’agricoltura ha ampi margini di innovazione: dalla tracciabilità sino alla trasformazione dei prodotti. Senza contare il marketing delle produzioni locali, la trasformazione digitale delle imprese, lo sviluppo locale delle aree interne basato sulle filiere agroalimentari, la sostenibilità delle produzioni e l’attrazione di risorse dell’Unione europea.

L’obiettivo è quindi incentivare e portare a compimento progetti condivisi nel settore della trasformazione agroalimentare italiana per generare innovazione; il tutto sviluppando un approccio etico alla produzione e alla distribuzione.

«La produzione agroalimentare diventerà nei prossimi anni il paradigma di una nuova economia strategica per il recupero della socialità e delle tradizioni, per garantire il presidio dei territori e per la promozione della sostenibilità ambientale», ha sottolineato Carlo Petrini.

«Ci lamentiamo spesso che il nostro prodotto ha una scarsa appetibilità sul mercato globale: cominciamo a renderlo riconoscibile puntando sulla trasformazione», ha aggiunto Genta. «La fortuna che sta vivendo il mondo del vino nasce dalla tragedia del metanolo: ha saputo risollevarsi scommettendo sulla propria identità, sul territorio e sulle certificazioni. Ogni regione d’Italia dovrebbe utilizzare questo momento di crisi per rilanciare i propri prodotti e presentarli in ogni vetrina del mondo. Serietà, dedizione e innovazione: sono gli ingredienti chiave per una conversione delle attività che deve fare della qualità la propria bandiera».

Federico Tubiello

Banner Gazzetta d'Alba