L’imprenditore Giorgio Rolfo: una vita dedicata al lavoro

L'imprenditore Giorgio Rolfo: una vita dedicata al lavoro

IMPRENDITORIA Una storia imprenditoriale lunga settantasette anni da quel 1943, quando il ventenne Giorgio Rolfo e il fratello Bernardo chiedono fiducia alla Cassa di risparmio di Bra per proseguire il sogno del nonno Giorgio. La società infatti nasce dall’intuizione di Giorgio Rolfo nel 1885 a Bra, dove avvia una bottega di carradore per la costruzione di carri e carrozze, in un contesto in cui l’Italia si apprestava a uscire dalla grande crisi economica del 1880.

Negli anni ’30 del Novecento, alla morte del fondatore, il figlio Antonio prende in mano la guida dell’azienda, affrontando tuttavia non poche difficoltà. La Seconda guerra mondiale rende infatti ancora più complicato perseguire e portare a termine le sfide legate ai mutamenti produttivi imposti dalla motorizzazione al settore dei carradori. Nel 1943 con la morte del padre Antonio, Giorgio e il fratello Bernardo danno il via a una corsa inarrestabile.

Alla fine degli anni ’40, la bottega, divenuta poi officina, lavora a pieno ritmo nelle riparazioni di autocarri per conto di cooperative e clienti locali e nascono, in questo periodo, i primi allestimenti prodotti dalle officine Rolfo. Rappresentano un’ampia gamma di veicoli destinati al trasporto su strada delle merci più diverse. Grazie alla conclusione di alcune commesse importanti (si ricordano in particolare Ferrero e Cinzano), la ditta avvia i lavori legati all’ampliamento del nuovo complesso industriale, composto da cinquemila metri quadri di superficie coperta iniziale, su un’area di quindicimila metri quadri complessivi. Qui viene dislocato il reparto meccanico con una forza lavoro che raggiunge ormai un centinaio di addetti.

Giorgio e Bernardo non perdono occasione per fare crescere la Rolfo. Ne è riprova la partecipazione al Salone dell’automobile di Torino del 1961, che consente una prima visibilità internazionale, alla quale poi faranno seguito i successi ottenuti nei mercati mondiali. Nello stesso decennio viene avviata la produzione delle bisarche, mezzi per il trasporto di autovetture, le quali diventano con il tempo il segmento principale dell’attività.

Gli anni ’70 sono contraddistinti dall’ingresso nei mercati europei come Germania, Austria e Francia. Durante gli anni ’80 il marchio Rolfo fa la sua prima comparsa nei mercati africani e del Medio Oriente, mentre in Italia si diffonde parallelamente la crisi del settore meccanico, che si riflette anche sul comparto braidese, costringendo la società a ricorrere per la prima volta alla cassa integrazione.

Negli anni ’90 il processo evolutivo dei Rolfo non si arresta e vede la ditta approdare in nuovi mercati europei, come Spagna e Inghilterra, e collocare stabilimenti in Francia e Argentina. Nel 2005 Giorgio lascia la carica di presidente al figlio Dario, già amministratore delegato dal 1995. Nel 2007, lo stabilimento produttivo in Italia registra la consegna record di più di mille unità solo per la Russia e i Paesi dell’ex Unione Sovietica. Nei vari passaggi Giorgio è attento consulente dei figli Dario e Roberto (dal 2005 amministratore delegato).

Nel 2010, successivamente alla crisi globale e al perdurare della recessione economica in Europa, la Rolfo si affaccia al mercato indiano e, in generale, a nuove opportunità di business offerte dai mercati in via di sviluppo.

«Avrei potuto comprare uno yacht, invece…»

Il desiderio di mantenersi informato sulle strategie di famiglia lo vede spesso in ditta. Dopo 135 anni la storia continua con Giorgio Rolfo accanto alla moglie Rita a osservare la quinta generazione dei Rolfo al lavoro. Settantasette anni sono passati da quando Giorgio ha preso per mano l’azienda nel lontano 1943.

Una storia memorabile costellata anche di pranzi con i collaboratori e le famiglie nel cortile della ditta. Domeniche trascorse nella finitura dei camion per la Ferrero di Alba. Lotte sindacali con il gioco delle parti nel mondo metalmeccanico. Vita politica in Comune a Bra, dedizione nel sostenere la nascita e lo sviluppo della testata locale Il braidese.

Investimenti nel bene imprenditoriale più prezioso (oltre ai suoi operai): l’azienda. «Avrei potuto comprare uno yacht, ma ho preferito cinque forni di verniciatura per fare lavorare meglio i miei dipendenti», questa una della tante affermazioni di Giorgio Rolfo. Sostenitore dei Salesiani, sono stati tanti gli ex allievi assunti dall’azienda, determinanti per lo sviluppo della Rolfo. E poi il supporto a favore della banda San Domenico Savio e della confraternita dei Battuti bianchi. Insomma una vita ben spesa dedicata al lavoro, ma soprattutto a chi quel lavoro lo ha svolto negli stabilimenti dell’azienda Rolfo.

Franco Burdese

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