Covid: da oggi 14 regioni italiane in zona arancione

Covid: con le mascherine più ligi anche alla distanza sociale

ZONA ARANCIONE Con una ordinanza il ministro della Salute Speranza conferma in area arancione Calabria, Emilia Romagna e Veneto. Restano in questa fascia anche: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta. Con le ultime ordinanze firmate oggi sono, inoltre, entrate in fascia arancione anche la Sardegna e la Lombardia, che prima erano rispettivamente in fascia gialla e rossa.

La Lombardia che da oggi torna arancione, è rimasta una settimana rossa per errore. Ed è su quell’errore che si è consumato lo scontro politico e non solo, con i commercianti che ora minacciano una class action per i danni immotivati che hanno subito. Il nodo è: di chi è la colpa se la Regione il 16 gennaio, pieno periodo di saldi, è finita in zona rossa anche se non doveva? Errore nei numeri della Regione o nel calcolo della Cabina di regia e del Ministero? Nell’ordinanza firmata per riportare la Lombardia in zona arancione, il ministro della Salute Roberto Speranza ha messo nero su bianco chela decisione è stata presa sulla base dei dati “rettificati” dalla Lombardia.

A criticare le decisioni sulle zone non è solo la Lombardia, che ora si prepara a riaprire con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha firmato un’ordinanza per scaglionare gli orari mattutini con l’apertura dei negozi non alimentari posticipata alle 10.15.

Contro il passaggio in arancione ha tuonato anche il presidente della Sardegna Christian Solinas, che chiede una rettifica altrimenti, ha spiegato, «tuteleremo le ragioni della Sardegna in altre sedi». La Provincia autonoma di Bolzano invece continua ad esercitare le sue prerogative: aperti negozi e bar anche se è in zona rossa, ormai solo con la Sicilia.

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