Tartufi, nocciole e cucina di Langa protagonista in Usa e Canada

Tartufi, nocciole e cucina di Langa protagonista in Usa e Canada
Lo chef Carlo Zarri e la moglie Paola Bera

CORTEMILIA Edizione ridotta, ma di grande successo, quella appena terminata  del Truffles&hazelnuts dinner tour che dal 2008 vede la cucina e i vini piemontesi protagonisti sulle tavole di alcuni tra i migliori ristoranti negli Stati Uniti d’America e in Canada. Iniziata il 24 gennaio a Savannah in Georgia e conclusa il 5 febbraio a Boulder in Colorado, la quattordicesima edizione della kermesse ha visto l’organizzazione di soli sei eventi rispetto ai 22 della passata edizione. Così ci spiega lo chef di Cortemilia Carlo Zarri ideatore della rassegna: «Abbiamo ricevuto un permesso speciale per l’ingresso negli Usa grazie ad alcuni specifici progetti di interesse nazionale americano  solo pochi giorni prima di Natale e grazie a questi siamo riusciti comunque a inserire anche alcune, poche e selezionate, tappe del festival, giusto per non perdere la tradizione creata negli anni. Con nostro grande piacere e sorpresa, i posti disponibili sono in ogni caso andati esauriti in soli due giorni, creando lunghe liste di attesa che non siamo, nostro malgrado, riusciti a soddisfare. Come di consieto abbiamo potuto anche inserire delle nuove destinazioni tra cui il Colorado che abbiamo coinvolto nel tour per la prima volta».

La manifestazione, che vuole promuovere l’enogastronomia e il turismo del territorio piemontese in generale e delle Langhe in particolare, ha da sempre il supporto dell’Aca, l’Associazione commercianti albesi, e del Consorzio turistico Langhe, Monferrato e Roero che sono parte di supporto fondamentale dell’organizzazione. «Anche diverse aziende agricole di prodotti tipici», precisa lo chef, «come l’AltaLanga di Gianfranco Cavallotto che ha fornito le nocciole, o la Tartufi Morra che ha sponsorizzato la fornitura di tartufi e l’azienda agricola Testa di Novara che ha fornito il riso per tutte le serate  hanno concorso al successo del Piemonte in terra Americana».

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Paola Bera, moglie di Zarri, anche lei volata in Usa per l’occasione, sottolinea: «Siamo rimasti sorpresi dal fatto che i ristoratori avessero immediatamente risposto in maniera positiva al nostro invito. Sentendo in Tv i dati della pandemia in Usa, temevamo che i ristoranti fossero anche li per la maggior parte chiusi. Invece abbiamo potuto constatare che moltissimi locali, specialmente sulla costa Est a partire dalla Florida, sono aperti e lavorano quasi ogni sera con il tutto esaurito, rispettando ovviamente la distanza sociale, una capacità inferiore di posti a sedere e sanificando tavoli e ambiente dopo ogni servizio». Aggiunge Zarri: «Come sempre ogni evento presentava un menù gourmet di diverse portate basato sulla tradizione e sui prodotti piemontesi, dai tartufi alle nocciole, dal riso ai formaggi, tutti abbinati con i grandi vini delle nostre colline. Abbiamo anche avuto l’onore di poter inaugurare un nuovo ristorante di cucina italiana chiamato Osteria inserito in uno dei golf club più prestigiosi degli Usa, il The Landings sull’isola di Skidaway in Georgia, che grazie ai  cinque campi da golf e 20 campi da tennis di altissimo livello ospita ogni anno tornei del Pga (il campionato professionistico di golf) e dell’Atp (tennis professionistico)».

«Un particolare per noi molto piacevole», spiega ancora lo chef cortemiliese, «è che i cuochi d’oltreoceano, anche se già di fama o proprietari di ristoranti  inseriti tra i migliori 100 degli interi Stati Uniti come Hans Schadler di Colonial Williamsburg, che tra l’altro era lo chef di casa della famiglia Rockefeller, seguono con interesse, ci chiedono e imparano i segreti della nostra cucina come la preparazione dei risotti che per loro risulta ancora un po’ lontana dalla nostra tradizione». L’auspicio da più parti espresso, è che con l’avvio della vaccinazione di massa, il comparto del turismo possa ripartire anche verso l’ Italia, meta molto amata dagli americani che ne apprezzano tantissimo sia l’enogastronomia, sia l’arte, la cultura e le tradizioni. Conclude Paola Bera: «Un ulteriore aspetto da tener presente è che molti dei gourmet che ci vengono a trovare conoscono già molto bene il nostro territorio e portano alla manifestazioni nuovi amici proponendo loro l’organizzazione di viaggi e vacanze nel nostro Paese includendo le nostre colline tra i must da visitare. Abbiamo già avuto richieste affinché anche il prossimo anno le Langhe siano protagoniste sulle tavole di Usa e Canada».

 

 

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