Uno sguardo biblico-teologico per liberarci dai sensi di colpa

Uno sguardo biblico-teologico per liberarci dai sensi di colpa

LIBRO «Giunti al culmine di un percorso storico che ha visto l’uomo riprendersi il centro del palcoscenico, relegando Dio e la religione sempre più ai margini, possiamo chiederci se i risultati raggiunti hanno soddisfatto le aspettative. La negazione di Dio nasceva dal bisogno di ripulire l’immaginario collettivo da sue rappresentazioni avvertite troppo opprimenti e minacciose nei confronti della nostra umanità».

NON SIAMO STATI NOI
Roberto Pasolini
Edizioni San Paolo
224 pagine
16 euro

La speranza dell’uomo era quella di poter ricominciare a vivere in modo più libero e personale la propria esistenza senza avere costantemente gli occhi addosso di chi in ogni momento può giudicarti. Ma oggi veramente godiamo di questa ambita libertà? Osservando la frenesia e i livelli di ansia della nostra società, si può dire che potrebbe sembrare più libera però non è in grado di godere a pieno di questa libertà.

«Le sfide a cui ogni giorno siamo chiamati ci colgono impreparati e ci espongono a grandi frustrazioni.Uno sguardo biblico-teologico per liberarci dai sensi di colpa 1 Tuttavia, non è più Dio il giudice severo davanti al quale ci sentiamo guardati con diffidenza, ma siamo noi stessi i crudeli custodi di quei parametri così ideali e inarrivabili che ci impediscono di sentirci in pace con quello che siamo e con quanto abbiamo saputo fare della nostra esistenza». Chi di noi non conosce la solitudine, lo smarrimento, la delusione. Sono solo alcune delle sfumature che il senso di colpa riesce ad assumere dentro di noi. Come un tatuaggio inciso sul nostro cuore ci opprime e ci paralizza, «si tratta di quel fastidio che avvertiamo quando, ancora prima di aver compiuto qualcosa di male, o dopo aver cercato di fare tutto il bene possibile, ci sentiamo incapaci di uscire da noi stessi per costruire una relazione autentica con l’altro». Come guarire allora da questa ferita?

Padre Roberto Pasolini, frate minore cappuccino, ci propone un percorso biblico di liberazione dai sentimenti di colpa che ci opprimono, un cammino verso uno sguardo nuovo su Dio e su noi stessi, raccontandoci l’esperienza del male e del peccato, a partire dai testi biblici, ma calati nella condizione della modernità. Noi tutti viviamo non solo nel peccato, ma nella condizione di coloro che devono scusarsi per averlo commesso declinandolo in forme che sconvolgono le nostre vite e, forse, è proprio Dio l’unico che ci guarda nella certezza che, a volere tutto questo, non siamo stati noi. Dio, paradossalmente, è il solo che può condurci fuori dal senso di colpa, restituendoci la vista, la parola e un sentiero da percorrere insieme.

Walter Colombo

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