A Castiglione Tinella il ricordo della Resistenza è tra i filari

A Castiglione Tinella il ricordo della Resistenza è tra i filari
Tra i vigneti di Castiglione Tinella campeggiano scritte dedciate alla

CASTIGLIONE TINELLA L’anno che tra i filari/ vennero sepolti i partigiani/ il vino si fece amaro/ nel bicchiere non cresceva/ più la buona schiuma.

È con i versi di questa poesia, scritta da Lorenzo Dulevant, che Castiglione Tinella ricorda la Resistenza in questo 25 aprile, così come in tutti gli altri giorni di ogni anno; perché questo testo è uno dei sei allestimenti del parco panoramico-letterario Versi in vigna, e si può ammirare sempre dalla collina dei Brosia oppure percorrendo il sentiero blu Remo Poggio. Vigne antiche sanno raccontare la Resistenza, sono state trincea e campi di morte per i combattenti in nome della libertà, hanno avuto vendemmie dal sapore del sangue, orfane di tanti giovani soldati: è questa la nota alla poesia, leggibile attraverso i QRcode in italiano e in inglese.

Dice il sindaco di Castiglione Tinella, Bruno Penna: «Il ricordo è vivo ogni giorno, nel silenzio, fuori dal chiasso, nella brezza di un vento incessante che riporta le loro voci, quelle dei partigiani, acquattati nei nostri rittani in attesa dello scontro a fuoco, la lotta per l’enorme valore della nostra libertà».

Fabio Gallina

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