TORINO «Ho interrogato oggi, martedì 11 maggio, la Giunta regionale per fare chiarezza sulla notizia della soppressione del nucleo della Polizia ferroviaria in servizio presso la stazione di Bra, un presidio indispensabile per la sicurezza dei viaggiatori che esiste da decenni. Bra rappresenta uno snodo ferroviario tra i più importanti per la provincia di Cuneo, direttamente collegato attraverso la Sfm4 con la città di Torino, e dovrebbe continuare a essere controllata costantemente dagli agenti della Polfer. Infatti, questi controlli non possono essere effettuati dagli altri corpi di polizia già sotto organico», spiega il consigliere regionale del Partito Democratico, Maurizio Marello.
«La linea Sfm4 che, dal 2017 ha come capolinea Alba», prosegue Maurizio Marello, «è stata, inoltre, caratterizzata, negli ultimi anni, da un importante incremento di viaggiatori, anche in ragione di una maggiore frequenza dei treni e, quindi, non posso non condividere la posizione del sindaco di Bra che ha manifestato forte preoccupazione e contrarietà in merito alla soppressione del nucleo della Polfer. So perfettamente che la Regione non ha competenza specifica in materia di Polizia ferroviaria, tuttavia ritengo che, quale riferimento istituzionale più importante in tema di organizzazione del trasporto pubblico locale compreso quello ferroviario, possa e debba intervenire in difesa di un presidio tanto importante per tutto il territorio».
«L’assessore Tronzano ha letto in aula la risposta dell’assessore Gabusi che riporta la nota informativa della Prefettura di Cuneo che giustifica la soppressione del nucleo della Polfer di Bra all’interno di un processo di razionalizzazione della dislocazione delle forze dell’ordine del ministero dell’Interno che prevede servizi di controllo dinamici in sostituzione del presidio fisso. Pur confermando che la Regione non ha competenza diretta, l’assessore ha, tuttavia, confermato che la Giunta seguirà la vicenda. Continuerò a monitorare la situazione, con particolare attenzione alla sicurezza della stazione di Bra alla luce della nuova organizzazione», conclude Marello.