Rubedo, la mostra di Monesiglio cambia verso, da verticale a orizzontale

RUBEDO di Enrico Mazzone celebra Dante ed è preludio alla Bormida Gotica

MONESIGLIO Più che un’opera itinerante, è un’opera in movimento il Rubedo di Enrico Mazzone, esposto nella Filanda di Monesiglio fino al 29 agosto.

Dopo la prima settimana di mostra – che l’aveva vista in verticale per la prima volta, sviluppando 35 metri sui 97 totali di lunghezza e 4 di altezza – la colossale opera ritorna appoggiata in parte a terra come è stata concepita dall’artista, che avrà la possibilità di lavorarci ancora su.

I visitatori avranno così un’occasione unica di ammirare dal vivo l’artista in un corpo a corpo con l’opera: con la sua proverbiale tecnica della puntinatura, che emula l’incisione, applicata stando steso pancia a terra sulla carta, aggiungerà nuovi particolari a questa Divina commedia, opera inquieta, mutevole e incredibilmente umana.

RUBEDO di Enrico Mazzone celebra Dante ed è preludio alla Bormida Gotica 3

«Rubedo non sarà mai completa né completamente svelata, e qui sta la sua essenza e la sua attrattività, che esercita principalmente su di me», confida Enrico Mazzone. «Ritrovarmi dopo mesi di nuovo a disegnare per aggiungere materia, grafite, mi ha riportato viva la sensazione di fatica e di dolore anche fisico che ha accompagnato 5 anni di lavoro».

Concepita in Finlandia, l’opera è stata terminata in Italia a Ravenna, dove Dante è morto 700 anni fa, e esposta solo per poche ore a Montella (Avellino), appoggiata su una strada per agevolare la digitalizzazione con riprese da un drone.

A Monesiglio è stata inaugurata il 7 agosto, esposta in verticale, ma, da ferragosto, la svolta, e la mostra cambia verso per la seconda settimana della Mostra. Dalla terza settimana fino alla chiusura, promette Laura Sottovia, potrebbero esserci altre sorprese.

«È proprio l’aspetto umano dell’opera di Enrico Mazzone che ha maggiormente colpito il pubblico finora in visita», dice Laura Sottovia presidente del Parco culturale alta Langa. «Grazie alle dimensioni dello spazio della Filanda di Monesiglio, che consente diverse soluzioni espositive, abbiamo voluto cogliere l’emozione di vedere l’opera non solo da prospettive diverse, ma anche in parti non ancora esibite».

La mostra è organizzata da Parco culturale alta Langa con il Comune di Monesiglio e il Comune di Camerana (alla cappella Sant’Antonio sono esposti alcuni bozzetti), il comitato Matrice nell’ambito di Val Bormida experience e il contributo della Regione Piemonte e della fondazione Crt.
Aperta tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30.

Banner Gazzetta d'Alba