Rubedo di Enrico Mazzone celebra Dante ed è preludio alla Bormida Gotica

RUBEDO di Enrico Mazzone celebra Dante ed è preludio alla Bormida Gotica 3

MONESIGLIO Quattro metri d’altezza per 97 metri di lunghezza, Rubedo è la più grande opera d’arte su carta che sia stata prodotta, consumando seimila matite. Realizzata in cinque anni dal torinese Enrico Mazzone è stata concepita in Finlandia e per la prima volta arriva in Piemonte in Alta Langa dall’8 al 29 agosto a Monesiglio e a Camerana. Celebra la Divina Commedia, opera che incarna lo spirito gotico e lancia il percorso turistico culturale di prossima realizzazione tra la Liguria e il Monferrato alla scoperta dell’arte e dell’architettura della Bormida Gotica. Rubedo significa porpora e rappresenta l’ingresso di Beatrice e Dante nel Paradiso.

Rubedo è la fenomenale opera dell’artista Enrico Mazzone, una rappresentazione visiva della Divina Commedia che non ha eguali nel mondo, tanto nella tecnica che nelle dimensioni: quattro metri d’altezza per 97 metri di lunghezza, è la più grande opera d’arte su carta che si conosca. Enrico Mazzone ha lavorato cinque anni al suo progetto con cura e precisione del gesto e il suo continuo affinamento. Ogni figura, da quelle in formato monumentale alle miniature, è realizzata interamente a matita, utilizzando processi grafici diversi: in alcuni punti ha lavorato a mano libera, ma la maggior parte dell’opera è realizzata con un originale puntinato che simula la tecnica litografica d’incisione e che ha richiesto all’artista grande sforzo fisico ed emotivo.

RUBEDO di Enrico Mazzone celebra Dante ed è preludio alla Bormida Gotica

«Non ho premeditato di disegnare la Divina Commedia, è venuto da sé», rivela l’artista. «Quando ho intuito la vicinanza all’opera dantesca, è venuto naturale associare il passaggio da una cantica all’altra con la spiritualità della trasformazione della materia. Il mio lavoro inizia sei anni fa con l’incisione su pietra (Nigredo), attraversa il disegno (Albedo) e trova sul foglio di carta la perfetta sintesi: Rubedo, il completamento delle mie azioni artistiche passate».

La straordinarietà dell’opera non sta soltanto nel grande formato, ma anche nel percorso artistico che ha portato alla sua creazione, un percorso che rispecchia le caratteristiche personali più spiccate di Mazzone: la curiosità e la resilienza. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Torino, nel 2007, a 26 anni, lascia la sua città alla ricerca di nuovi stimoli artistici, spingendosi fino all’Artico per partecipare nel 2015 a una residenza d’artista in Finlandia. Nel nitore assoluto delle terre nordiche, Enrico Mazzone riesce a liberare la mente, a godere del gesto artistico e a tradurre un’intuizione in un’opera grandiosa, complice l’omaggio di una quantità enorme di cellulosa da parte della cartiera Upm finlandese. Influenzato a livello tecnico da Albrecht Dürer è stato però Gustave Doré a sviluppare il suo immaginario figurativo fin da bambino, quando a cinque anni ebbe per le mani un’edizione della Divina Commedia illustrata dalle incisioni del grande artista.

RUBEDO di Enrico Mazzone celebra Dante ed è preludio alla Bormida Gotica 1

Sicuro del suo percorso, Enrico Mazzone, si è misurato con Rubedo, l’opera titanica, impegnativa anche per la fatica fisica richiesta, che l’ha costretto a disegnare sdraiato per terra, in un corpo a corpo con la sua creazione che l’ha reso capace di non scoraggiarsi di fronte a un obiettivo così ambizioso. E infatti Rubedo, iniziata in Finlandia, è stata terminata puntualmente nel 2021, come si era prefissato l’artista, a Ravenna, dove 700 anni fa moriva Dante. Nessuno ha mai realizzato una narrazione grafica consequenziale della Divina Commedia così lunga, neppure tra i molti precedenti illustri: Botticelli, Signorelli, Michelangelo, Delacroix, Dalì, Guttuso, fino ai contemporanei Mattotti, Ferrari e Pala.

«Per Monesiglio ospitare l’opera di Mazzone è un onore, per questo si è impegnata con entusiasmo a esporla per la prima volta in verticale negli ampi spazi della ex filanda, gli unici adeguati per dimensione alla maestosità dell’opera» dice il sindaco Giuseppe Galliano e il suo viceUgo Valesano: «Nonostante le incognite e le difficoltà create dalla lunghezza e dalla fragilità del materiale, caratteristiche che ci rimandano alla complessità di questo periodo storico che stiamo vivendo».

Mazzone ha realizzato gran parte del lavoro nell’aula magna dell’università di Rauma, ma gli ultimi 27 metri dell’opera li ha terminati negli spazi del mercato coperto di Ravenna, messi a disposizione grazie all’interessamento di importanti sostenitori, quali Vittorio Sgarbi, Leonardo Spadoni e Beatrice Bassi. Rubedo è partita quindi da Ravenna per andare a Montella e arrivare a Monesiglio dove sarà possibile ammirarla dall’8 al 29 agosto nell’ex filanda, tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30.

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L’esposizione di Rubedo sarà inoltre accompagnata dalla mostra di sette disegni (70×50 e 70×100) che appartengono ad Albedo, altra opera dell’artista, una raccolta di suggestioni agli studi preparatori successivamente trasposti sul rotolo definitivo. La mostra gemella sarà ospitata a Camerana. «Siamo lieti di ospitare ed esporre il lavoro dell’artista Enrico Mazzone nella cappella di Sant’Antonio a Camerana e siamo anche orgogliosi di costruire insieme al Comune di Monesiglio un evento che celebra Dante e la sua opera nel settecentesimo anniversario della morte», dice il sindaco di Camerana, Massimiliano Rimano. 

La mostra Rubedo è un’iniziativa realizzata dal Parco culturale Alta Langa in collaborazione con i Comuni di Monesiglio e Camerana, il Comitato Matrice nell’ambito del Festival ValBormida experience e con il sostegno di Regione Piemonte e di Fondazione CRT. «Abbiamo risposto con entusiasmo alla proposta del Parco culturale Alta Langa per la collaborazione nella realizzazione della mostra Rubedo», afferma Carmen Ditto presidente del Comitato Matrice. «Un’opera che ha del titanico per la sua storia, per le dimensioni e per il tempo impiegato per la sua realizzazione che è un aspetto particolare che riporta al concetto di tenacia e pazienza. Rubedo rappresenta anche il preludio di una più ampia mostra che diventerà un vero e proprio percorso turistico per scoprire l’arte gotica in Valle Bormida».

«L’iniziativa rappresenta non soltanto un’insperata occasione di realizzare in Alta Langa un evento importante», anticipa Laura Sottovia, presidente del Parco culturale Alta Langa, «ma anche il lancio di un percorso culturale e turistico dalla Liguria al Monferrato denominato Bormida Gotica. Se c’è una creazione artistica che interpreta in pieno lo spirito dell’età gotica, questa è la Divina Commedia: la struttura del poema dantesco costituisce l’applicazione in poesia dei principi dell’arte architettonica e figurativa gotica. Lungo la Bormida di Millesimo infatti si possono contare ben 22 testimonianze artistiche gotiche e tardo gotiche importanti, ma quasi totalmente sconosciute. Emergenze del patrimonio che se ben rilanciate e collegate in un unico percorso organizzato e ben comunicato, potrebbero rappresentare un importante fattore per lo sviluppo della valle».

RUBEDO
Il colossale e visionario capolavoro di Enrico Mazzone che celebra Dante
Dall’8 al 29 agosto in Alta Langa nella filanda di Monesiglio, via Francesco Corsini 18 e nella cappella di Sant’Antonio a Camerana.
Orari: 15.30-19.30 tutti i giorni; 10-12.30 su prenotazione.
Ingresso 5 euro (bimbi gratis).
Sarà offerto a tutti uno spuntino con cantucci e vin dolce.
Ingresso con green pass o esito tampone a norma della recente legge.
Informazioni: progettodantealtalanga@fondazionematrice.org o  366-18.31.501.

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