Covid-19: nove ricoverati a verduno, 8 di loro non sono vaccinati

Proseguono le prove del concorso in Asl Cn2 per l'assunzione di operatori socio sanitari

VERDUNO Dopo più di un mese in cui il reparto Covid-19 del Ferrero era stato chiuso, ora sono tornati i pazienti. A oggi sono 9, «di cui soltanto uno vaccinato da meno di un mese con il vaccino Johnson&Johnson, contagiato probabilmente prima di sviluppare gli anticorpi», spiega il direttore generale dell’Asl Masimo Veglio. «Gli altri otto non sono vaccinati: credo che anche solo questo dato testimoni l’importanza di aderire alla campagna».

Sette sanitari sospesi dal lavoro perché non si sono vaccinati

Viene aggiornato di settimana in settimana l’elenco dei sanitari no-vax residenti sui territori delle diverse aziende sanitarie. Per classificare tale un lavoratore del mondo della sanità, dai medici ai farmacisti, dagli psicologi ai veterinari, serve una trafila specifica, che culmina con la lettera inviata dall’Asl alla persona in questione e al rispettivo ordine professionale, con la conseguente sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Prima di arrivare a questo punto, si procede con accertamenti e inviti a vaccinarsi. È per questo che gli elenchi sono in continuo divenire: c’è chi, di fronte al rischio di trovarsi senza un’occupazione, sceglie di vaccinarsi, mentre c’è chi rimane fermo sulle proprie posizioni. Al momento, sono settanta i sanitari no-vax residenti tra i Comuni dell’Asl Cn2. Lo dice il direttore Massimo Veglio: «In questo momento, ufficialmente sono una settantina, di cui una ventina sono diretti dipendenti dell’Asl. Non mi risultano ufficialmente medici, ma altre professionalità. Per quanto riguarda i non dipendenti dell’azienda, sono persone che lavorano per il privato o come liberi professionisti, nella nostra area o altrove, tutti residenti qui».

Dalla scorsa settimana, l’Asl ha inviato sette lettere di sospensione a propri dipendenti. «Ogni persona sospesa è una sconfitta, dal momento che significa personale in meno in ospedale, che in certe specializzazioni è anche difficilmente sostituibile».

Francesca Pinaffo

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