In Piemonte il Covid avanza, si va verso la zona gialla

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TORINO L’avanzata del Covid non si arresta anche in Piemonte e comincia a fare paura. Sono stati 9.671 i positivi registrati mercoledì 29, nuovo record dall’inizio della pandemia. Numeri da zona gialla, scampata di un soffio la scorsa settimana. Il pre-report di oggi dovrebbe confermare quello che, anche alla luce dell’aumento dei ricoveri, sembra inevitabile.

La situazione dei contagi

L’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato 9.671 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 7.668 dopo test antigenico), pari al 12% di 80.826 tamponi eseguiti, di cui 65.734 antigenici. Dei 9.671 nuovi casi gli asintomatici sono 6.559 (67,8%). I casi sono così ripartiti: 7.466 screening, 1.683 contatti di caso, 522 con indagine in corso. Il totale dei casi positivi diventa 475.781. I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.147 (+29 rispetto a ieri). I ricoverati in terapia intensiva sono 99 (+7 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 53.707. Sei i decessi di persone positive al test del Covid-19. Il totale diventa quindi 12.029 deceduti risultati positivi al virus. I pazienti guariti diventano complessivamente 408.799 (+2.608 rispetto a ieri).

Gli ospedali si riorganizzano

Contagi Covid in forte crescita e personale medico reclutato per vaccinare, così scatta lo stop a nuove prenotazioni di visite ambulatoriali e prestazioni diagnostiche non urgenti. Lo hanno deciso l’Asl Cn1 di Cuneo e l’ospedale Santa Croce e Carle, dopo che martedtì una scelta analoga l’aveva presa l’Asl Cn2 di Alba e Bra. Sospese tutte le prenotazioni di nuove viste ambulatoriali e prestazioni diagnostiche differibili e programmate, garantite solo quelle urgenti e brevi.

L’ospedale Cardinal Massaia di Asti converte il reparto di ortopedia (20 posti letto, che possono essere incrementati in caso di necessità) destinandolo a ospitare i pazienti Covid, in aggiunta al reparto di malattie infettive e alle postazioni di sub-intensiva presenti in medicina d’urgenza. Da oggi sono raddoppiati – da 2 a 4 – i posti letto di rianimazione Covid.

Ansa

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