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Pandemia: in Piemonte tutti gli indicatori sono in calo

Coronavirus, Canale: il comune ha emesso quattro ordinanze restrittive in vigore da oggi

TORINO In base alla bozza del rapporto settimanale di Ministero e Iss sui dati pandemici, la situazione del Piemonte continua a migliorare.

Nella settimana dal 31 gennaio al 6 febbraio tutti gli indicatori evidenziano la frenata della pandemia: l’Rt puntuale, calcolato sulla data di inizio sintomi, scende da a 0,73 a 0,54, e migliora anche l’incidenza, che passa da 1.367 a 819 casi ogni 100mila abitanti.

La percentuale di positività dei tamponi si riduce dal 24% al 19%. Migliora anche il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva, dal 18,5% al 15,8%, e quello dei posti letto ordinari, dal 29,3% al 26,4%, valori entrambi sotto la soglia di allerta.

«Abbiamo numeri in costante e netto miglioramento – commenta il governatore Alberto Cirio – da venerdì 11 possiamo togliere le mascherine all’aperto (come nel resto d’Italia) e tutto questo è merito dei vaccini».

Cirio insieme all’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi esorta: «Continuiamo a essere responsabili e vacciniamoci».

Nell’ultima giornata si è registrato un ulteriore calo di 86 ricoveri Covid, 3 in terapia intensiva e 83 negli altri reparti. In diminuzione anche i morti, 10, di cui uno relativo a oggi, e i contagi, 4.027 su 49.511 tamponi, con un tasso di positività dell’8.1%. Il totale dei ricoverati in terapia intensiva scende a 99, e nei reparti ordinari il numero cala a 1.794.

I medici ospedalieri però accusano sempre più stanchezza e diffondono un’indagine della Federazione Cimo-Fesmed in base alla quale «in Piemonte quasi il 72% dei medici ospedalieri sta pagando il forte stress accumulato nei due anni di Covid, con ricadute sul lavoro e la vita famigliare». Intanto la Regione oggi ha messo a segno 15.392 vaccinazioni, in totale dall’inizio della campagna sono state così somministrate 9 milioni e 433.767 dosi. E l’Aifa si è portata avanti, spiegando che in Italia ci sarà anche il quarto vaccino, che «non sarà una quarta dose ma un richiamo, speriamo annuale», con il quale «dovremo fraternizzare».

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