AMBIENTE Sabato scorso il cortile della Maddalena di Alba ha ospitato la Notte verde delle librerie, un evento in programma per il festival Circonomia organizzato da Gmi, Cooperativa Erica, Aica ed Eprcomunicazione. Tanti gli ospiti intervenuti insieme ai librai albesi (La Bookeria, L’Incontro, Milton, La Torre e Marameo) per parlare di ambiente e sostenibilità. Tra questi lo storico Adriano di Gregorio, le attiviste Annalisa Corrado e Sara Segantin, lo scrittore Stefano Caserini e il divulgatore scientifico Barbascura X, vera star dell’evento. Le chiacchierate si sono svolte all’ombra di un gigantesco albero e in un palco completamente sostenibile e riciclato, come testimoniano i cubi e la moquette del particolare design green.
Dopo il primo incontro in cui lo storico Adriano Di Gregorio, moderato dal rifiutologo Roberto Cavallo, ha riletto Beppe Fenoglio e la Resistenza in chiave ecologica con Edoardo Borra della fondazione Ferrero, Annalisa Corrado ha raccontato il progetto #greenheroes portato avanti insieme ad Alessandro Gassmann. Si tratta di un’iniziativa del Kyoto Club, ospitata sul Venerdì di Repubblica, che premia gli imprenditori e le aziende innovatrici nel campo della sostenibilità: tra quelle piemontesi figurano Sara Vezza di Monforte, Bikesquare di Novello e l’Università di Pollenzo.
- Annalisa Corrado parla di #greenheroes e Le ragazze salveranno il mondo
Spazio poi al cambiamento climatico con il professore del Politecnico di Milano Stefano Caserini e alla presentazione del libro Non siamo eroi di Sara Segantin. A chiudere la Notte verde delle librerie è stato infine lo youtuber Barbascura X, il quale ci ha raccontato, come potrete ascoltare nel video realizzato da Ivana, che la chiave per parlare di scienza è il divertimento. Il divulgatore tarantino, la cui identità è sconosciuta, racconta da qualche anno curiosità e fatti scientifici sui social con ironia e leggerezza. Dietro il suo lavoro si cela però una grande conoscenza, dato che il giovane pugliese ha svolto per anni l’attività di chimico organico. Proprio per mantenere separate le carriere ha deciso di usare uno pseudonimo e di celare la sua vita privata.
- Barbascura X racconta il suo approccio alla scienza
Segantin: «Serve una cittadinanza responsabile»
L’INTERVISTA L’iceberg più pericoloso è l’indifferenza. Così si intitolava l’intervento di Sara Segantin di sabato scorso, durante il quale la trentina ha presentato il suo libro Non siamo eroi, edito da Fabbri. Un romanzo in cui emergono le passioni della giovane attivista: la natura e l’impegno civile. L’abbiamo incontrata per capire come si può parlare ai più giovani di tematiche ambientali.
Come si parla di ambiente alle nuove generazioni?
«Io lo faccio con le storie, anche se ci sono innumerevoli modi diversi: tutto dipende dal tipo di pubblico che ti segue, che va sempre messo al primo posto. Credo che la chiave sia proprio il raccontare, perché la narrazione riporta al quotidiano, alla fine del giorno che viene molto prima del pensiero della fine del mondo. Non bisogna farlo in modo banale, ma semplice e comprensibile: non bisogna dare soluzione dogmatiche ma gli strumenti per scegliere in modo consapevole».
Quali sono le soluzioni al problema ambientale?
«Le soluzioni ci sono: tra i macro elementi ci sono le energie, per cui serve passare alle rinnovabili ed essere meno energivori. Il settore dell’alimentazione è quello più semplice perché ci riguarda da vicino: occorre consumare locale e stagionale, meno carne e derivati. Poi ci sono edilizia e trasporti, di cui vanno incentivati quelli pubblici. Il cittadino va informato e reso consapevole: politica e ambiente deve andare di passo».
Il titolo del tuo romanzo Non siamo eroi parla del nostro presente?
«Il titolo è nato prima del libro, in un momento storico in cui si aspetta che arrivi l’eroe, il deus ex machina che risolva tutto, e siamo pronti a demonizzarlo se sbaglia. Abbiamo invece bisogno di cittadinanza responsabile, perché l’eroismo può venire dalle persone a tutti i livelli».
Ma quanto pesa davvero il nostro impegno?
«È vero che le piccole azioni non bastano perché tanto inquinamento viene da un gruppo di poche aziende. Ma è l’individuo che sceglie la politica informandosi e votando: così possiamo incidere sulle scelte della classe dirigente. La tematica è globale ma deve partire dal locale».
Lorenzo Germano