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Il Sentiero del pellegrino unisce Varigotti e Noli tra grotte e panorami spettacolari

Il Sentiero del pellegrino unisce Varigotti e Noli tra grotte e panorami spettacolari

ITINERARI Prendete due tra i più caratteristici borghi liguri, due perle del Ponente collegateli tra loro attraverso un itinerario da perdere il fiato (più per la bellezza che per la fatica) e avrete il sentiero del Pellegrino. Il caratteristico nome deriva dal fatto che, camminando, si incontrino numerosi edifici religiosi.

La partenza è nella frazione finalese di Varigotti, scelta negli ultimi anni da sempre più personaggi che detengono una certa notorietà: tra i suoi tesori turistici, ricordiamo le case colorate affacciate sulla spiaggia e la baia dei Saraceni. L’arrivo è invece a Noli, quella che fu un’antica e piccola Repubblica legata a Genova. I suoi punti di forza sono la chiesa di San Paragorio, la concattedrale di San Pietro, il castello di Monte Ursino e la loggia della Repubblica.

In estate, lasciare l’automobile a Varigotti è impresa ardua, specialmente se non ci si vuole sottoporre al balzello della sosta a pagamento. Basterà comunque arrivare di primo mattino (che, peraltro, è l’orario consigliato per evitare colpi di calore) e il parcheggio sarà garantito. L’itinerario inizia da via Strada Vecchia: non temano i più inesperti, il percorso è opportunamente segnalato nella sua interezza. Giunti quasi al termine dell’abitato ligure, si imbocca una scalinata sulla sinistra e, dopo appena un centinaio di metri, ha inizio la salita sterrata.

Il Sentiero del pellegrino unisce Varigotti e Noli tra grotte e panorami spettacolari 1Forse, per i meno motivati (e allenati), questo esordio potrebbe costituire un deterrente al completamento dell’escursione: consigliamo vivamente di non desistere, visto che si tratta dell’unico tratto ripido e difficoltoso. Qualche consiglio: riempitevi le narici con il profumo degli uliveti della parte più bassa, pensando magari all’ottimo olio che si ricava. Salendo, entrerete nel pieno della vegetazione mediterranea, con tutto ciò che ne consegue: aromi diffusi di pino d’Aleppo, rosmarino, ruta, accanto a corbezzoli e lecci.

Passati alcuni tornanti, si arriva alla deviazione (una decina di minuti in più) per la cappella di San Lorenzo, costruita intorno all’XI secolo. Riprendendo la strada maestra, ad allietare la salita troviamo una curiosità: si tratta del Mausoleo dell’australiano, costruito dal marinaio Giuseppe Cerisola (1914-2006) con oggetti legati alla navigazione. L’uomo passò molti anni nel nuovissimo mondo, prima come prigioniero di guerra e poi come uomo libero, prima di fare ritorno al paese natale. Ora il borgo di Varigotti, punta Crena e il mar Ligure appaiono nitidi, tanto che, in mancanza di un buon autocontrollo, con una macchina fotografica o un telefonino in mano si rischia di farsi prendere dallo scatto compulsivo.

La strada prosegue in cresta su quote che si aggirano attorno ai 240 metri. Giriamo verso la sommità di capo Noli, purtroppo inaccessibile perché occupata da postazioni militari e ripetitori: la aggiriamo e scendiamo in direzione del paese. Le sorprese sembrerebbero essere finite, ma il pezzo forte deve ancora arrivare. Giunti a un bivio segnalato, si prosegue verso una spettacolare apertura panoramica nella roccia, del diametro di venticinque metri, che viene chiamata grotta dei falsari.

Basta prestare un po’ di attenzione nel tratto finale e si potrà sostare in uno degli angoli più suggestivi del Ponente. Oltretutto, è ideale per una pausa, essendo ombreggiato. L’ultima attrazione del percorso è infatti l’eremo fatto costruire dal capitano Enrico d’Albertis, navigatore vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Il tratto finale prosegue dritto fino a Noli. In tutto, si tratta di circa sei chilometri. Per il ritorno le opzioni possibili sono tre: percorrere a ritroso l’itinerario, camminare sull’Aurelia (molto trafficata) o prendere la corriera numero quaranta.

INFORMAZIONI UTILI

Per raggiungere la frazione di Varigotti va imboccata l’autostrada Torino-Savona a Marene oppure Millesimo. Giunti all’uscita di Savona, si prende in direzione Ventimiglia e si può uscire a Spotorno (nove chilometri direzione Imperia) o Finale Ligure (sei chilometri direzione Savona). Una buona alternativa è costituita dall’ex statale del colle del Melogno: da Millesimo si arriva in una ventina di chilometri a Calizzano e, da lì, si segue per Finale, dove si raggiunge la destinazione dopo circa venticinque chilometri.

 Davide Barile

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