Ospedale di Cherasco: l’ansia dei lavoratori della cucina per la cessione del reparto

Ospedale di Cherasco: l'ansia dei lavoratori della cucina per la cessione del reparto

LETTERA AL GIORNALE Pubblichiamo una lettera da parte dei lavoratori Si Cobas – Gesac, reparto cucina della casa di riposo Ospedale di Cherasco, dove non si spengono le polemiche sul futuro lavorativo degli operatori.

Facciamo seguito alla nostra lettera del 4 agosto 2022, in cui esprimevamo la nostra preoccupazione per la serie di voci che circolavano nella Città di Cherasco, secondo le quali la cucina della casa di riposo Ospedale di Cherasco sarebbe stata in procinto di essere venduta alla Gesac Scs per evidenziare come le nostre preoccupazioni fossero fondate, tanto è vero che è stato comunicato a noi dipendenti da parte dell’acquirente che dal 1° settembre 2022 saremo trasferiti in organico alla Gesac Scs (senza alcuna specificazione circa le condizioni contrattuali di tale nuova collocazione).

Vengono perciò meno le promesse e le parole fatte per bocca del presidente della casa di riposo circa 18 mesi fa, secondo le quali, questa sarebbe stata una situazione transitoria, unicamente diretta a un miglioramento personale di noi cuochi affinché potessimo gestire al meglio il servizio mensa. Un pensiero forte, a più riprese sbandierato pubblicamente, ma evidentemente privo di qualunque valore.

Inoltre, a noi dipendenti la comunicazione è stata inviata solo a cessione avvenuta, senza alcun coinvolgimento e in spregio agli accordi presi con le organizzazioni sindacali che prevedevano che senza una preventiva comunicazione da inviarsi entro tre mesi dalla scadenza del contratto di affitto di azienda, i dipendenti sarebbero rientrati in organico alla casa di riposo.

Siamo seriamente preoccupati per il nostro futuro lavorativo e abbiamo timore che la cessione di noi lavoratori sia un tentativo da parte dei vertici della casa di riposo per sbarazzarsi del problema.

Ci chiediamo inoltre perché le amministrazioni comunali di Cherasco e Narzole e la Chiesa, soggetti direttamente coinvolti e che sanno di questa situazione, non si siano esposti, visto che anche loro, sono sempre rimasti fiduciosi che alla fine dei 18 mesi di affitto, la cucina potesse tornare in carico alla casa di riposo e anch’essi l’hanno ribadito pubblicamente.

Ora cos’altro dobbiamo aspettarci?

Lavoratori Si Cobas Geseac cucina della casa di riposo Ospedale di Cherasco

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