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Abitare il piemontese: questa settimana facciamo un bel comèrsi

Commercio, trambusto, confusione rumorosa, traffico caotico, andirivieni, viavai, clamore.

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Possacafé 27

ABITARE IL PIEMONTESE Nella civiltà piemontese ancestralmente vocata o costretta al settore agricolo, il mercato è il primo luogo in cui vi è la possibilità di fare affari, trattare sul prezzo del raccolto, vendere, acquistare o confrontarsi con altri negozianti. Il mercato, insomma, rappresenta da sempre quel luogo fisico e metaforico per scambiare merce, relazioni, denaro, sopravvivenza.
Inteso come luogo fisico, il mercato è un viavai continuo di persone che s’incrociano per raggiungere questo o quel banco, questo o quell’appuntamento, questa o quella transazione commerciale: ho sentito da un saggio ottuagenario che rende più una giornata ben affrontata al mercato, di un mese a faticare sulla terra. Un movimento popolare fatto di vociare, intercalare strategici, scenate istrioniche tra chi vuole negoziare sul prezzo e chi le inventa tutte pur di attirare i passanti e vendere. Per qualcuno è confusione intollerabile, per altri è clamore affascinante.

La parola della settimana è comèrsi (pronuncia: cumersi/cumarsi). Il sostantivo ci riporta senz’altro al contesto economico-mercatale di commercio, dunque alla compravendita, ma in lingua piemontese sappiamo che comèrsi è utilizzato anche per indicare caos, un andirivieni rumoroso o confusionario dove ognuno dice la sua, incurante di quasi tutto il resto, anche in ambito diverso dal mercato. Quando una situazione mette in relazione più persone e una di queste è caratterizzata da atteggiamenti disordinati, approssimativi, confusionari, si sentirà esclamare: pianta sù gnun comèrsi! Letteralmente significa pianta su nessun commercio, ma sappiamo bene che si sta rimproverando l’interlocutore, esortandolo a essere più ordinato, stabile, poiché una situazione così complessa sarebbe risolvibile con fermezza e concentrazione. Il comèrsi (trambusto) la complicherebbe soltanto. Così come quando si chiede a un genitore che Università ha scelto il figlio: o fa colomia e comèrsi, ma per adèss me smìja c’o fàssa pòca colomia e tant comèrsi (fa economia e commercio, ma per adesso mi sembra che faccia poca economia e tanto commercio).

Paolo Tibaldi

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