CLAVESANA Risultati inaspettati per la sessantatreesima vendemmia appena finita dai 200 soci viticoltori di Clavesana nei 320 ettari di filari. La raccolta anticipata e l’estate torrida avevano fatto temere a un possibile calo significativo dei raccolti che si sono dimostrati invece non inferiori alle scorse annate.
Soddisfatto Damiano Sica, direttore ed enologo, per i numeri in linea con le scorse annate e la qualità migliorata delle uve, «Ringrazio tutti i soci per il buon lavoro che hanno fatto in vigna».
Negli anni la cooperativa guidata dal presidente Giovanni Bracco, è cresciuta grazie ai professionisti e ai tecnici che hanno guidato l’attività dei soci dalla potatura alla vendemmia. Non sono mancate novità e nuove sfide per la cooperativa: accanto all’impianto di nuovi vigneti in Alta Langa anche l’ampliamento della coltivazione biologica. Inoltre la sfida di nuove varietà accanto al dolcetto hanno permesso la nascita di etichette come il Langhe doc Bianco e il consolidamento della produzione di Langhe doc Pinot Nero.
Il sostegno ai soci viticoltori continua a essere per il presidente Bracco uno degli obiettivi principali, «i cambiamenti socio-ambientali hanno dato il via alla continua ricerca in vigna e in cantina che ha portato all’impianto di nuove varietà e alla ricerca di metodi di coltivazione sempre più efficienti e nel rispetto dell’ambiente».
Il 2022 è una data importante per la cooperativa: è in bottiglia il primo Barolo docg 2018 con la rivendicazione della Menzione geografica aggiuntiva (MGA) Ravera di cui ne verranno prodotte 2665 bottiglie numerate.
Elisa Rossanino