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Peste suina, Confagricoltura: «Scongiurare l’ampliamento della zona rossa»

Cinghiali: tutti gli Atc della Granda hanno presentato alla Regione i piani di abbattimento

CUNEO «Agire con la massima celerità per scongiurare un ampliamento della zona rossa di restrizione per contenere la peste suina africana». È ciò che chiede a gran voce Confagricoltura Cuneo per evitare «gravissime le ripercussioni su tutto il comparto suinicolo piemontese e, di conseguenza, sull’economia di intere aree della nostra regione, a partire dalla provincia di Cuneo, con inevitabili ricadute in termini occupazionali».

Tra le proposte possibili, c’è  un tavolo regionale permanente per discutere delle questioni connesse all’epidemia. Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, è tornato a esprimere la preoccupazione per le 900 aziende suinicole della Granda che si trovano a lavorare con il timore che la situazione possa aggravarsi da un momento all’altro. «Ciò che continua a mancare è una decisa accelerazione sul piano di abbattimenti dei cinghiali che rispetto alle annunciate previsioni di almeno 50mila capi abbattuti in un anno, oggi è fermo a circa 13.500. Il danno provocato dalla peste suina africana è di 20 milioni di euro al mese per via della chiusura totale o parziale ai nostri prodotti da parte di molti mercati del mondo, cifra questa che potrebbe decuplicare se l’area infetta dovesse estendersi o peggio il virus dovesse entrare in qualche allevamento».

Via libera, intanto, della commissione Bilancio della Camera all’emendamento alla manovra che apre alla possibilità di abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in città. I cinghiali che saranno abbattuti, nell’ambito della misura inserita in manovra sulla caccia in città, saranno sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e in caso negativo saranno destinati al consumo alimentare.

Daniele Vaira

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