CHERASCO Nuove notizie dal sindacato Si Cobas sulla situazione del comparto cucina della casa di riposo Ospedale di Cherasco. La redazione di Gazzetta d’Alba, ha tentato un confronto con la cooperativa Gesac operante nella struttura senza però ottenere riscontro alcuno.
È stato confermato il reintegro del lavoratore Luca Sampò, da 5 anni in servizio nella cucina, che dal 3 ottobre 2022, era stato posto in regime di sospensione dal lavoro e senza retribuzione, su decisione della cooperativa Gesac Acli di Cuneo, a cui è stato ceduto in via definitiva il reparto cucina dell’Ospedale di Cherasco, dopo 18 mesi di affitto a seguito dell’esternalizzazione del servizio.
La cooperativa aveva deciso di sottoporre Sampò a visita medica presso il medico competente del lavoro, il quale però, non aveva espresso un giudizio. Rinviato a un ulteriore accertamento presso il servizio di medicina del lavoro dell’ospedale Cto di Torino, solo verso la metà di gennaio 2023, era stato stabilito lo status di idoneità del lavoratore; confermato di conseguenza anche dal medico competente.
Nel frattempo, il 18 novembre 2022, i lavoratori avevano organizzato un presidio in segno di protesta contro l’unilaterale e illegittima decisione aziendale di sospendere Sampò, lasciandolo senza retribuzione, mentre il sindacato Si Cobas aveva aperto la vertenza sindacale. L’azienda ha rifiutato ogni richiesta del sindacato, e il sindacato ha presentato un ricorso alla sezione lavoro del Tribunale di Asti con cui il lavoratore discriminato ha chiamato in causa Gesac per l’illegittimità della sospensione e il risarcimento del danno causato dal mancato pagamento degli stipendi.
La cooperativa ha poi dovuto far riprendere l’attività lavorativa al dipendente ingiustamente colpito e gli iscritti a Si Cobas esprimono ancora oggi perplessità sul futuro occupazionale e sulle condizioni lavorative dei dipendenti del reparto cucina della casa di riposo di Cherasco.
Alice Ferrero
