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Al Sociale Luigi e gli alpini su quell’ultima tradotta dal Don

Al Sociale Luigi e gli alpini su quell'ultima tradotta dal Don

AL SOCIALE L’ultima tradotta è lo spettacolo diretto da Maurizio Ferrero che Teatro Moretta porterà in scena venerdì 17 marzo alle 21 al Sociale. La serata, con ingresso gratuito, è stata organizzata in collaborazione con il centro studi Beppe Fenoglio. Le prenotazioni vanno effettuate sulla piattaforma Web www.beppefenoglio22.it.

A metà strada tra il dramma e il documentario, narra le tragiche vicende della divisione alpina Cuneense ed è stato proposto per la prima volta nel maggio 2018. Spiega l’autore Piero Eirale: «Tutto era partito dopo aver scoperto che Luigi Vigin Mascarello, classe 1921 e nonno di un attore della nostra compagnia, aveva partecipato alla guerra in Russia. Decidemmo di intervistarlo. Essendo stato un fante della divisione Ravenna, riuscì a tornare indietro un mese prima e non fu stritolato nella morsa in cui finì il corpo d’armata alpino, a iniziare dalla Cuneense. Per tornare in patria prese comunque la stessa tradotta delle penne nere. Inserimmo la sua testimonianza nello spettacolo, al quale riuscì ad assistere soltanto pochi mesi prima della morte».

Il filmato dedicato a Mascarello, suddiviso in più frammenti, è collocato nella prima parte, completata da «una serie di letture prese da testi sull’argomento, tra cui Alpini dal Tanaro al Don di Giorgio Ferraris, e mie ricerche. L’obiettivo è ripercorrere il viaggio della tradotta con le fermate da Cuneo in avanti. Saranno proiettati filmati d’epoca, che aiuteranno a collocare la vicenda nel contesto storico. Il gruppo musicale Ij desgenà e la corale La Bisalta di Govone eseguiranno alcuni brani tra i classici del repertorio alpino».

La seconda parte è opera di fantasia, pur proponendo una trama verosimile. Prosegue Eirale: «È la storia di un ragazzo che, alpino sul Don, riesce a tornare a casa. L’esperienza l’ha cambiato e sconvolto, impedendogli di reintegrarsi in società. È tormentato dai ricordi della guerra e c’è chi, velatamente, lo vede come uno che ha tradito i compagni». Al termine «scorreranno sullo schermo i nomi dei circa cento caduti e dei dispersi di Alba. A seconda del luogo in cui andiamo con lo spettacolo modifichiamo l’elenco. Per noi, abituati a presentare commedie, L’ultima tradotta è stato un lavoro complesso, al quale teniamo molto, nel ricordo di Vigin». 

Davide Barile

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