EGEA-A2a La crisi Egea agita le acque tra i Comuni di Langhe e Roero, che detengono quote nella multiutility, per quanto di molto inferiori a circa il 5 % in mano ad Alba, il secondo azionista dopo la famiglia Carini, che detiene poco meno del 60 %. A creare malconento sembra essere il timore di essere tagliati fuori dalla partita e di perdere il proprio peso nell’azienda, che da sempre ha come punto di forza la collaborazione tra pubblico e privato.
Uno scenario che, ancora prima che si svelassero le carte e si annunciasse la trattativa esclusiva con il colosso A2A, aveva ipotizzato il consigliere dell’opposizone albese Gigi Garassino, ex assessore al Bilancio: «Quale sarà il peso della nostra città e degli altri Comuni, quando una grande azienda del settore diventerà azionista di maggioranza di Egea?», aveva chiesto in occasione della terza commissione consigliare di alcuni giorni fa.
In queste fasi delicate, poi, a creare malcontento pare essere la mancanza di comunicazione da parte della stessa azienda. La stessa opposizione albese di Uniti per Alba sembra essere intenzionata a chiedere una nuova terza commissione, per avere aggiornamenti. Una questione non solo politica, ma concreta, non solo per quanto riguarda le azioni detenute, ma anche sul fronte di tutti i servizi che Ega gestisce, dall’energia al ciclo idrico.
Francesca Pinaffo
