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Smaltimento illeciti di rifiuti: ai domiciliari un astigiano. Sequestrati 12 milioni di euro

Smaltimento illeciti di rifiuti: ai domiciliari un astigiano

ASTI Il titolare di un’azienda di smaltimenti rifiuti con sede legale in città, un suo consulente e un secondo imprenditore attivo nello stesso ramo si trovano agli arresti domiciliari da stamattina (mercoledì 8 marzo), su disposizione del Giudice per le indagini preliminari di Torino, per traffico illecito di rifiuti non pericolosi. I provvedimenti sono giunti al termine delle indagini dei Carabinieri del reparto tutela ambientale e transizione ecologica di Milano, con i comandi locali e di specialità dell’Arma.

Secondo gli inquirenti del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Torino e Alessandria, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo regionale, i tre avrebbero smaltito, senza compiere le procedure richieste per rendere inerti i rifiuti speciali, 600mila tonnellate di rocce di scavo, fanghi di depurazione e scorie di fonderia, miscelate e rivendute a discariche in Piemonte, Lombardia, Veneto Liguria ed Emilia Romagna, come materiale di copertura.

Dagli elementi probatori raccolti è emerso che i tre indagati avevano compiti precisi: il consulente si era occupato di fabbricare la documentazione e le perizie necessarie alle procedure di smaltimento, mentre il titolare dell’azienda astigiana avrebbe ottenuto, con l’aiuto del secondo imprenditore, un flusso costante di materiali di scarto: i gestori delle discariche alle quali venivano ceduti hanno potuto evitare di pagare ai Comuni l’ecotassa, dovuta per la ricezione di rifiuti, perché i residui erano indicati come inerti.

La Procura ha disposto il sequestro di conti correnti e beni immobili per un valore di 12 milioni di euro: la stima dei ricavi accumulati, fra il 2014 e il 2021 dal gruppo.

Davide Gallesio

 

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