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Meteo: allerta gialla per temporali nel Nord del Piemonte ma la siccità continua

Siccità: è la primavera più secca degli ultimi 60 anni

PREVISIONI DEL TEMPO il bollettino Arpa Piemonte per l’allerta meteoroliga riporta la prveisione di precipitazioni intense e temporali di forte intensità sul settore centro-settentrionale della regione. La fase di instabilità durerà fino al mattino di domani, successivamente è atteso un progressivo esaurimento dei fenomeni.
Il livello di allerta per allagamenti e frane causate dai temporali è giallo su Verbano, Biellese, Novarese, Vercellese e sulla pianura a Nord di Torino. Sul resto della regione, comprese Langhe e Roero il livello è verde.

Osservatorio sulle risorse idriche: «Le piogge non hanno alleviato la siccità al Nord»

Le recenti perturbazioni sull’Italia stanno apportando benefici principalmente ai corpi idrici dell’Italia centrale e meridionale, incidendo assai poco sulla gravissima crisi idrica dei distretti padano e delle Alpi Orientali. A segnalarlo è l’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche, nel suo report settimanale.

L’Anbi parla di «alcune zone del Piemonte tecnicamente a rischio desertificazione» e di «decine di chilometri di ingressione marina» nelle aree costiere del Nord-est, con la contaminazione delle falde superficiali.

In Veneto, nella prima metà di Aprile è caduto solo il 30% degli apporti pluviali medi. La coltre bianca risulta deficitaria di oltre il 60%. Lago Maggiore e Benaco restano invariati rispetto alla settimana scorsa, il Garda è fermo al 37%. In Valle d’Aosta la portata di Lys e Dora Baltea è più che dimezzata rispetto alla media.

Continua a ridursi il flusso del fiume Po in Piemonte e i livelli degli altri fiumi piemontesi restano inferiori a quelli già scarsi del 2022.

In Lombardia continuano a ridursi le riserve idriche regionali. Il manto nevoso è inferiore di oltre il 68% alla media. In Liguria i fiumi restano sotto la media del periodo. In Emilia-Romagna è positivo l’andamento del fiume Trebbia, mentre decrescono le portate di Savio e Reno e Secchia ed Enza scendono sotto i minimi storici.

In Toscana, l’unico fiume sopra la media del mese è l’Arno. Buone le performance di tutti i fiumi marchigiani e dei bacini. In Umbria, il lago Trasimeno cresce di un solo centimetro, mentre gli incrementi dei fiumi non sono sufficienti per raggiungere i valori medi mensili. Nel Lazio, il fiume Tevere resta stabile e crescono gli altri fiumi.

Torna la neve sulle cime delle montagne. In Abruzzo, abbondanti nevicate hanno investito Campo Imperatore, mentre in Molise torna a crescere il fiume Volturno, che mantiene lo stesso andamento anche in Campania, così come Sele e Liri-Garigliano.

In Puglia la recente perturbazione ha contribuito a rimpinguare i volumi trattenuti dalle dighe regionali. In Basilicata si registra l’exploit degli invasi.

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