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Parte la sfida di Alba, Bra, Langhe e Roero al titolo di Capitale della cultura 2026

Parte la sfida di Alba, Bra, Langhe e Roero al titolo di Capitale della cultura 2026 3
Madonna di Como

GRINZANE CAVOUR Dopo il nulla di fatto di Asti e qualche giorno di pausa per metabolizzare la sconfitta, a rilanciare la sfida sono Alba, Bra, Langhe e Roero: con la presentazione al castello di Grinzane Cavour, nel pomeriggio di oggi (venerdì 14 aprile), è iniziata ufficialmente la corsa del territorio al titolo di capitale italiana della cultura 2026.

«Una progettazione partecipata»: così è stato definito l’iter che, da qui ai prossimi mesi, dovrà portare alla stesura del dossier di candidatura, in attesa del bando pubblicato dal Ministero della cultura, che dovrebbe arrivare attorno al mese di maggio e a cui si dovrà rispondere con una manifestazione di interesse.

Per l’occasione, è stato costituito un apposito Comitato, con un Consiglio direttivo presieduto dal sindaco di Alba Carlo Bo. L’incarico di direttore è stato affidato a Mauro Carbone, ex direttore dell’Ente turismo locale. Il direttore artistico sarà Davide Rampello, inviato di Striscia la notizia,  mentre le fila del dossier saranno tenute da Giuseppe Scognamiglio, che proprio in questo momento sta curando la candidatura di Roma all’Expo 2030. Un gruppo di lavoro con una forza d’azione non da poco, che riunisce all’interno del Comitato rappresentanti delle varie realtà territoriali. Perché, come ha spiegato Carbone, «non esiste una definizione di cultura in senso stretto e per questo ci auguriamo di ricevere molte  idee e proposte provenienti dai sindaci, dalle associazioni e da tutti coloro che desiderano partecipare a questo grande progetto, con l’intento di riuscire a raccontare al meglio il nostro territorio, nelle sue tante sfaccettature».

Dalla cultura letteraria, con Beppe Fenoglio, Cesare Pavese, Giovanni Arpino e Gina Lagorio, per arrivare all’arte, con Pinot Gallizio. Senza dimenticare la cultura d’impresa, l’enogastronomia, la valorizzazione del paesaggio e l’insieme delle tradizioni che hanno portato quest’area alla ribalta internazionale.

«Non sarà facile, perché la concorrenza sarà tanta, ma abbiamo dalla nostra delle buone carte da giocarci», ha detto Tomaso Zanoletti, ex sindaco di Alba e oggi gran maestro dell’Ordine dei cavalieri del tartufo, da cui è partita l’idea della candidatura, poi accolta dalle varie istituzioni. Di certo, da oggi comincia la corsa, per raccogliere l’eredità di Bergamo e Brescia (capitali del 2023), Pesaro (2024) e Agrigento (2025). In caso di vittoria, il titolo approderebbe per la prima volta in Piemonte, con un’ampia ricaduta in termini turistici e di valorizzazione.

Ulteriori approfondimenti saranno pubblicati sul prossimo numero di Gazzetta d’Alba, in edicola martedì 18 aprile.

Francesca Pinaffo

Il consiglio direttivo del Comitato per la candidatura di Alba Bra Langhe Roero a Città Capitale della Cultura è composto da:

  • Carlo Bo, presidente;
  • Liliana Allena, Giuliana Cirio, Giovanni Fogliato, vicepresidenti;
  • consiglieri: Luciano Bertello, Riccardo Corino, Roberto Passone, Katia Robaldo, Pierluigi Vaccaneo.
  • L’incarico di direttore è affidato a Mauro Carbone.
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