IL DOCUMENTO Gli orientamenti e le indicazioni qui proposte rappresentano delle linee guida che debbono aiutare tutte le realtà della nostra diocesi, a partire dalle famiglie, ad assumere stili di vita compatibili con la conversione ecologica che porti a un’ecologia integrale e a una sostenibilità di tutte le nostre attività. Si tratta di aprire un processo che comporta un cammino che ha come meta il raggiungimento degli obiettivi prefissati e indicati dalla presente lettera.
Siamo pure consapevoli che non si parte da zero, ma che in questi anni si sono già fatti molti passi in avanti assumendo stili di vita personali e scelte comunitarie che già vanno nella direzione tracciata dal presente testo.
- Raccolta differenziata. In ogni realtà ecclesiale attiviamo una raccolta differenziata in tutti i locali e nell’ambito delle nostre iniziative, raccordandoci con le indicazioni fornite dai rispettivi Comuni.
- Energia elettrica da fonti rinnovabili. Convertiamo, appena possibile e valutando caso per caso, i contratti di gas ed energia elettrica dei nostri locali, delle nostre chiese, delle nostre canoniche su offerte che provengano da fonti rinnovabili o con certificati verdi.
- Tracciabilità di tutte le spese. La cultura della legalità passi attraverso la tracciabilità di tutte le spese, con ricevute e fatture fiscali, sempre secondo la normativa civile.
- Regolari contratti di lavoro. L’attenzione alla persona deve manifestarsi col pagamento dei lavoratori direttamente assunti dalle nostre realtà con regolari contratti di lavoro o forme previste dalla normativa e che ne garantiscano sempre la dignità.
- Acqua, un bene prezioso da custodire. Incentiviamo la dotazione di colonnine per l’acqua, boccioni erogatori, bottiglie di vetro oppure riforniamoci dalle casette pubbliche. Più parrocchie o oratori potrebbero mettere a disposizione questi dispositivi effettuando acquisti comuni di colonnine.
- Acquisto di alimenti equo solidali-bio-km0. Al fine di perseguire la lotta allo sfruttamento, alla ricerca della giustizia sociale ed economica, prediligiamo l’acquisto di alimenti e beni provenienti dal commercio equo e solidale, che garantiscono al produttore un prezzo più giusto, assicurando anche la tutela del territorio. Al fine di preservare l’ambiente e la biodiversità, scegliamo il più possibile alimenti provenienti da agricoltura biologica e a kmo, per limitare il nostro impatto sul Pianeta.
- Corretto utilizzo dei terreni e dei beni di cui siamo proprietari. Verifichiamo l’u-
tilizzo dei terreni e dei beni di cui siamo proprietari, per evitarne lo sfruttamento. Si promuova il loro utilizzo in modo che siano a disposizione di chi più ne ha bisogno, di chi ne fa un uso più responsabile, tenendo conto delle necessità degli enti ecclesiastici proprietari. Nell’affidamento a terzi, prediligiamo il sostegno a progetti solidali, non considerando esclusivamente la redditività economica, ma anche la generatività sociale e la cura pastorale. Teniamo una mappatura aggiornata di tutti i beni di proprietà degli enti ecclesiastici della nostra diocesi.
- Finanza e gestione etica dei nostri risparmi. Promuoviamo una finanza e una gestione etica dei nostri risparmi: i nostri conti correnti, i nostri investimenti e i nostri fondi pensione siano attenti alle tematiche Esg (Environmental, social and governance), per scelte di responsabilità ambientale, sociale ed etica. Le nostre polizze assicurative vengano stipulate con società eticamente responsabili.
- Trasparenza e pubblicazione dei bilanci. La trasparenza delle nostre scelte economiche e delle nostre gestioni avvenga attraverso la pubblicazione dei bilanci della diocesi, di ogni parrocchia, ente ecclesiastico, attraverso Gazzetta d’Alba, i bollettini parrocchiali o altri mezzi di comunicazione, una volta l’anno e in occasione di tutte le raccolte fondi. Promuoviamo maggiormente la formazione e la responsabilizzazione dei Consigli per gli affari economici di tutti gli enti ecclesiastici.
- Erogazione di contributi. La diocesi, in occasione dell’erogazione di contributi (diretti o indiretti), guidi gli enti a recepire il più possibile gli orientamenti e le indicazioni qui proposti.
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