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Ottavo gemellaggio in vista per la città di Alba

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Carlo Bo (al centro) e Mario Fugaro (a destra con il gagliardetto)

SAN MAURO FORTE Alle sette città gemelle di Alba potrebbe aggiungersene un’altra, la prima situata in Italia. Si tratta di San Mauro Forte, circa 1.280 abitanti in provincia di Matera. A gennaio, il sindaco Carlo Bo si è recato nel paese lucano per partecipare alla Sagra dei campanacci, tradizionale manifestazione in onore di sant’Antonio Abate. Con l’occasione ha incontrato il collega Nicola Giuseppe Savino.

L’incontro è stato propiziato dal consigliere comunale Mario Fugaro, originario proprio di San Mauro. «Ogni anno torno nel mio paese d’origine», spiega, «spesso mi seguono gli amministratori albesi, anche Alberto Cirio fa di tutto per esserci. È una tradizione iniziata con Beppe Rossetto. Nel 1999 riuscii a far partecipare anche gli sbandieratori albesi, ospitati dalle famiglie sanmauresi. È il nostro modo di essere, per noi l’ospite è sacro».

Ottavo gemellaggio in vista per la città di Alba
© Wikipedia

Fugaro, nato nel 1977, è arrivato ad Alba nel 1996. «Ho iniziato lavorando come panettiere da Gerlotto. Poi ho fatto il cameriere ai Castelli da Daniele Sobrero e, per dodici anni, ho gestito un’agenzia di sicurezza, con buttafuori e guardie del corpo. Nel 2005 ho aperto il primo ristorante a Diano e, nel 2008, ho rilevato il locale a Vaccheria, dove lavoro ancora oggi», spiega. «In quindici anni non mi sono fermato un singolo giorno, anche durante la pandemia ho continuato a fare asporto e consegne».

Il legame tra le due città è rappresentato soprattutto dal fatto che «ad Alba vivano quasi mille persone di origine sanmaurese, è la comunità più grande insieme a Cavenago, in Brianza. Pioniera è stata la famiglia Gorga, arrivata ad Alba il 27 novembre 1962. Sono persone speciali e umili, in tanti si sono rivolti a loro per avere consigli e aiuto. Il passaparola ha funzionato e, qui, sono stato accolto come un figlio adottivo. Dicono che i piemontesi siano chiusi: garantisco che non è vero».

Oltre alle radici di una parte significativa degli abitanti, c’è un prodotto della terra che accomuna Alba e San Mauro Forte: il tartufo bianco. Prosegue Fugaro: «La trifola che cresce tra le nostre colline è eccezionale, molto simile a quella albese, anche se leggermente più schiacciata. Alba è maestra nella valorizzazione, il gemellaggio darebbe una spinta alla promozione del tartufo di San Mauro. Per il resto, il paesaggio agricolo della mia terra è caratterizzato da campi di grano e uliveti. In particolare, la varietà Maiatica dà origine a un olio molto buono e delicato, adatto soprattutto su piatti di pesce».

Infine, Alba e San Mauro hanno in comune i valori dell’antifascismo. «Nel marzo 1940 a San Mauro Forte ci fu la prima rivolta popolare contro il fascismo, con protagonisti alcune centinaia di contadini ai quali erano state recapitate cartelle esattoriali errate. Esprimevano il malcontento per la situazione politica e capirono che fosse necessario ribellarsi per chiedere il rispetto dei propri diritti. Il bilancio della rivolta fu di due vittime e 130 persone arrestate». 

Davide Barile

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