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Agricoltori e consorzi dovrebbero valorizzare un prodotto come le nocciole e non sminuirlo

A proposito della nocciola Igp, succedono cose strane in Piemonte...

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LETTERA AL GIORNALE A proposito della nocciola Igp, succedono cose strane in Piemonte… mentre una volta erano i commercianti a essere indicati come i cattivi che proponevano prezzi bassi per i produttori agricoli, adesso sono i rappresentanti delle stesse associazioni di produttori (come successo il 29 marzo) o i presidenti del consorzio dell’Igp (il 17 maggio) a dire che se non si è scesi sotto i 6,50 punto resa è positivo ed è in linea con la media storica del periodo.

A parte l’inesattezza di tali affermazioni (bisogna tornare al 2013 per vedere certi prezzi oppure all’estate 2020/primavera 2021, cioè nel periodo del Covid-19. E per verificare tali dati, basta chiedere alla Cciaa i grafici dei prezzi), ci sarebbe da ridere se non almeno porsi alcune domande, che elenco:

1) Cosa ne pensano i veri produttori agricoli (intendo quelli che lavorano direttamente i noccioleti) di prezzi pari e/o inferiori a euro 3/kg per una nocciola che da generazioni è considerata superiore alle altre e in più certificata?

2) Cosa ne penseranno gli utilizzatori di nocciola Piemonte Igp che hanno pagato prezzi superiori a euro 10/kg quando, per stessa ammissione dei produttori, bastavano 7-8 euro/kg?

3) Come mai questi signori (associazioni di corilicoltori), che hanno sicuramente beneficiato di finanziamenti magari a volte a fondo perduto e di un regime fiscale agevolato, invece di incrementare il valore del prodotto lo sminuiscono?

4) Come mai la presidente del consorzio annuncia di aver sviluppato nuovi contatti? Vorrei ricordare che il consorzio è arbitro, non giocatore in campo!

5) Un’ultima considerazione forse va rivolta alle associazioni artigianali: è sacrosanto aiutare, incentivare, sostenere i produttori agricoli in quanto tali, perché svolgono una tutela dei territori nonostante norme a volte insensate (vedi in Romagna) ma quando diventano pasticceri, cioccolatieri, gelatai, trasformatori, devono essere soggetti alle regole, tassazioni, agevolazioni allo stesso modo degli altri esercizi equiparabili, altrimenti si finisce nella concorrenza sleale. Per non parlare delle aziende agricole con fatturati milionari: sarebbe interessante una valutazione di quanto hanno ricevuto dallo Stato e quanto da loro è stato invece restituito.

Comunque se qualcuno volesse fare un discorso serio e approfondito riguardo la nocciola Piemonte Igp, io ci sono e sarebbe bello che in un’assemblea organizzata dalle varie associazioni venissero anche loro a spiegare il loro punto di vista.

Flavio Benvenuto, Cortemilia

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