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Aveva ucciso il padre e un amico di famiglia, preso dai Carabinieri

Il ragazzo trovato nel bosco vicino a una chiesetta con l'aiuto dei cacciatori

MONTALDO di MONDOVÌ Sacha Chang è stato trovato, dopo quasi 40 ore vissute alla macchia, vicino a una chiesetta nel bosco, in località San Bernardo di Torre Mondovì, a pochi chilometri dal paese dove nel pomeriggio di mercoledì 16 agosto ha ucciso a coltellate il padre e l’amico di famiglia che li ospitava. Non avrebbe opposto alcuna resistenza ai Carabinieri che l’hanno bloccato verso le 10 di questa mattina, venerdì 18 agosto. Nelle ricerche si era unito nelle ultime ore anche un gruppo di cacciatori. Uno di questi ha raccontato, in un video pubblicato dall’Unione Monregalese: «Una decina di cacciatori si sono aggiunti in aiuto a una cinquantina di Carabinieri. I boschi non avevano zone particolarmente impervie, ma l’area di ricerca era molto estesa, l’abbiamo battuta a rastrello e alla fine il ragazzo è stato trovato, nei pressi di una cappella: probabilmente dormiva». Sacha Chang è stato portato per i controlli sanitari all’ospedale di Mondovì e dovrebbe poi essere trasferito nella locale caserma dei Carabinieri .

LA VICENDA Sacha Chang, indicato come una persona con qualche problema di carattere psichiatrico, era in fuga dal 16 agosto quando, secondo le prime ricostruzioni, nel corso di un alterco ha ucciso il padre, Haring Chain Fa Chang, 65 anni, e l’amico di famiglia che li stava ospitando per una breve vacanza nella propria casa, il medico olandese Lambertus Ter Horst, 60 anni, conosciuto in paese come Bert. Era stato avvistato lungo un corso d’acqua, poi se ne erano perse le tracce. L’area interessata dalle ricerche non era molto vasta, ma impervia e coperta di una fitta vegetazione. I Carabinieri, con l’assenso della magistratura, avevano diffuso la foto e una descrizione del fuggitivo. Le amministrazioni dei Comuni interessati avevano invitato la cittadinanza a usare prudenza e annullato gli eventi di piazza.

IL RINGRAZIAMENTO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CUNEO, LUCA ROBALDO: «Sono stato informato dal prefetto Fabrizia Triolo della cattura del fuggitivo Sacha Chang, olandese, 21 anni, accusato di aver ucciso mercoledì 16 agosto a Montaldo Mondovì il padre Chainfa e l’uomo che li ospitava da qualche giorno, Lambertus Ter Horst. Sono rimasto in contatto per tutto questo tempo con il sindaco di Montaldo di Mondovì, Giovanni Balbo, al quale ho rinnovato alla comunità da lui guidata la vicinanza di tutti i cittadini della provincia di Cuneo. Parimenti, esprimo l’apprezzamento dell’intera provincia alle Forze dell’ordine coinvolte nella ricerca e nelle indagini».

LE RICERCHE Si è nascosto tra gli alberi e i rovi di boschi e fitte boscaglie, probabilmente senza cibo: il 21enne Sacha Chang, accusato di avere ucciso nel pomeriggio del 16 agosto il padre e un amico di famiglia, nel borgo di Montaldo di Mondovì, finora è riuscito a sfuggire alla cattura. Per stanarlo sono in azione decine di Carabinieri, coordinati dal comando provinciale di Cuneo, con l’aiuto di cani molecolari specializzati nella ricerca delle persone e di due elicotteri che, a turno, sorvolano i paesi della Valle Corsaglia e quelli vicini. Il giovane che avrebbe qualche problema psichico, alto quasi un metro e 75 centimetri, atletico, sarebbe stato avvistato nella mattina di giovedì 17 agosto da una persona, ma la segnalazione non ha avuto seguito. Avrebbe trascorso la notte tra i boschi, dissetandosi con l’acqua di un torrente. Indossa una maglietta e un paio di pantaloni corti, ma l’ultima notte è stata calda anche tra le alture della Valle Corsaglia.

LA COMUNITÀ OLANDESE Il duplice delitto ha scosso profondamente Montaldo di Mondovì, poco più di 500 residenti, 800 metri di altitudine, luogo ideale per il turismo dolce dove si è formata una comunità di olandesi, amanti della natura tra colline non troppo lontane dalla riviera ligure. E dei Paesi Bassi sono tutti i protagonisti della vicenda: Sacha Chang e le vittime cadute sotto i suoi colpi, il padre Haring Chainfa Chang, 65 anni, e Lambert Ter Horst, 59 anni, proprietario della casa dove i Chang erano ospiti da qualche giorno. Avrebbero dovuto ripartire giovedì o venerdì dopo una breve vacanza, ha raccontato un testimone. Bert, come lo chiamavano molti abitanti di Montaldo, che ne apprezzavano il buon carattere e le tante iniziative, aveva comprato qualche anno fa una casa a due piani all’ingresso del paese. La voleva arricchire con una piscina e proprio un operaio impegnato nel cantiere l’ha visto subito dopo che era stato accoltellato.

Prima – secondo la ricostruzione degli investigatori – Sacha Chang aveva ferito mortalmente il padre, probabilmente al termine di un litigio, nella casa. Il duplice omicida si è poi disfatto del coltello, ritrovato in strada, ed è fuggito verso i boschi. I Carabinieri hanno diffuso la foto del ricercato invitando alla massima attenzione tutti gli abitanti di Montaldo e dei paesi vicini. Le ricerche si sono estese a Torre Mondovì, Roburent, Monastero Vasco, fin quasi a Vicoforte, il paese famoso per il santuario con la cupola ellittica più grande del mondo. Le ricerche dei carabinieri vanno avanti senza sosta, la paura resta, come dimostra la decisione del Comune di Roburent che ha annullato, «onde evitare situazioni di pericolo», una serata musicale in programma nella tensostruttura della frazione San Giacomo.

Ansa

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