Cosa cambia la nostra vita a Lisbona o sul monte?

PENSIERO PER DOMENICA – TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE – 6 AGOSTO

In questa domenica, in cui la festa della Trasfigurazione prevale sul Tempo ordinario, un evento ecclesiale dà il tono alla festa e guida il nostro ascolto della Parola: la 38ª Giornata mondiale della gioventù a Lisbona. Un elemento geografico unisce le due feste: la montagna. La Trasfigurazione di Gesù avvenne sul monte; la Gmg ha come icona la visita di Maria a Elisabetta, con l’ascesa di Maria alla località di montagna in cui viveva la cugina. Dalle letture bibliche ricaviamo gli spunti per vivere i due eventi.

Cosa cambia la nostra vita a Lisbona o sul monte?
La trasfigurazione di Gesù, miniatura francese del XV secolo (Vienna, Biblioteca nazionale).

È bello salire insieme. Maria non è andata da sola da Elisabetta. Nel viaggio di circa 150 Km, probabilmente era con Giuseppe: il loro “viaggio di nozze”! Anche sul monte della Trasfigurazione Gesù, a differenza di altre volte, non è salito da solo, ma con Pietro, Giacomo e Giovanni. Oggi questo monte è sempre affollato, meta dei tanti pellegrinaggi in Terra santa. I giovani, a Lisbona, sono molti, molti di più. Vivere insieme – meglio ancora vivere in tanti – un’intensa esperienza spirituale è già un dono di grazia. Lo è anche vivere in comunità la Messa domenicale.

 

La Trasfigurazione è stata una forte esperienza spirituale, uno di quegli eventi che cambiano la vita, ma che sono impossibili da raccontare. Le letture della Messa trasmettono questa sensazione attraverso la visione del profeta Daniele (7,9-14), il ricordo di Pietro (2Pt 1,16-19) e la narrazione di Matteo (17,1-9). Si tratta di una esperienza così intensa da far nascere in chi la vive il desiderio di fermare il tempo: «È bello per noi essere qui. Se vuoi, farò qui tre capanne». È facile immaginare che molti dei partecipanti alla Gmg sottoscriverebbero queste parole di Pietro. Ma per loro, come per i discepoli di Gesù, la prospettiva è quella di ritornare.

 

Cosa possiamo portare a casa da questi momenti di “trasfigurazione”. Dai due monti – della Visitazione e della Trasfigurazione – scaturisce una duplice consegna: la solidarietà e l’ascolto. La solidarietà con Elisabetta ha mosso i passi di Maria. L’invito all’ascolto ritorna in tutti i racconti della Trasfigurazione e Pietro ricorda ai suoi destinatari che la Parola è la «lampada che brilla in luoghi oscuri». La solidarietà con chi ha bisogno e l’ascolto della Parola sono esperienze alla portata di tutti: non c’è bisogno di salire sul monte né di volare a Lisbona. Ma dobbiamo credere e possiamo sperimentare che queste due esperienze possono trasfigurare anche oggi la nostra vita. Così possiamo far diventare vita il messaggio della Gmg, così tutti possiamo essere discepoli nel quotidiano.

 Lidia e Battista Galvagno

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