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Tra pochi giorni inizierà la vendemmia: qualità ottima ma volumi ridotti dalla siccità

Asti spumante: 103 milioni di bottiglie commercializzate l'anno scorso, mai così bene dal 2013 1

NELLE VIGNE Associazioni dei coltivatori e consorzi di tutela sono concordi nel prevedere l’inizio della vendemmia nell’ultima decade di agosto, in anticipo rispetto alla tradizione come accade da diversi anni a questa parte, ma con un ritardo di circa 7-10 giorni rispetto all’eccezionale precocità del 2022.

Per Coldiretti le previsioni di raccolta delle uve sulle colline della Granda sono di una quantità allineata alle annate normali e di una qualità tra il buono e l’ottimo.

I produttori del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato prevedono una vendemmia la cui qualità delle uve sarà ottima dal punto di vista qualitativo e fitosanitario. I volumi però, rispetto agli anni precedenti, subiranno una diminuzione causata dalla carenza idrica dei mesi estivi.

L’analisi di Coldiretti

Le piogge cadute fra maggio e giugno – spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo – hanno interrotto una lunghissima fase di siccità estrema e scongiurato il rischio di vedere compromessa la produzione e di assistere alla moria dei vigneti collocati su terreni sabbiosi, in alta collina e con esposizione a Sud, favorendo le condizioni per un’ottima produzione. Nonostante la violenta ed estesa grandinata del 6 luglio, la ripresa vegetativa nei vigneti su cui la tempesta si è abbattuta – riferiscono i tecnici Coldiretti – è stata immediata e consente un’evoluzione positiva per i grappoli risparmiati.

I primi ad essere staccati, dopo Ferragosto – rileva Coldiretti Cuneo – saranno i grappoli delle uve Pinot e Chardonnay da spumante in Bassa Langa, mentre in Alta Langa per lo spumante omonimo Docg si attenderà qualche giorno in più. Sarà poi la volta delle uve Moscato, Chardonnay e Arneis. Per le tipologie a bacca rossa, molto dipenderà dalle temperature e dalle possibili ulteriori piogge, ma si attende il Dolcetto dopo la metà di settembre, poi la Barbera e ad inizio ottobre il Nebbiolo.

Questo il calendario di massima delle raccolte di un comparto che in Provincia di Cuneo – ricorda la Coldiretti – conta 6.500 imprese, 16.800 ettari di superficie vitata e una produzione di quasi 1 milione di ettolitri, pari a circa 100 milioni di bottiglie all’anno, perlopiù a marchio Doc o Docg.

Il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, evidenzia «A fronte di periodi siccitosi sempre più prolungati si rende necessario prevedere la raccolta e conservazione dell’acqua con invasi collettivi e aziendali, per poi immetterla in sistemi di irrigazione per interventi di soccorso. Abbiamo chiesto e ottenuto in Regione la modifica delle disposizioni che vietavano gli impianti fissi».

Ma non solo. «La frequenza sempre più elevata di eventi estremi come trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate spinge i nostri produttori a riconsiderare l’opportunità di attivare difese passive come l’assicurazione da eventi calamitosi o attive come le reti che, oltre a salvare l’economia dell’impresa, preservano i grappoli necessari a produrre quelle eccellenze che tutto il mondo apprezza. La misura specifica attesa per finanziare l’acquisto e l’installazione delle reti va nella direzione auspicata», spiega il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.

Se l’annata è complicata sul fronte del clima, altrettanto lo è sotto il profilo economico data la congiuntura incerta e l’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione, cui si sommano dinamiche speculative. «Alla luce di tali difficoltà – dichiara il Presidente Nada – è importante che i produttori vitivinicoli contrattino i prezzi delle uve all’atto del conferimento anziché attendere la fine della campagna».

L’invito di Coldiretti ai produttori, dunque, è di concordare il prezzo prima o durante la vendemmia, anziché accettare contratti con saldo da definirsi in base alle indicazioni statistiche di fine campagna che, per quanto precise e oggettive, si basano su un valore mediato e rischiano di non dare il giusto riconoscimento alla qualità delle singole partite di uve. I soli produttori non interessati alla contrattazione diretta – specifica Coldiretti – sono i soci delle cantine cooperative, che determinano il saldo ai conferenti sulla base dell’esito più o meno performante delle operazioni interne e quindi del risultato di bilancio.

L’analisi del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato

«A livello quantitativo, visti gli eventi siccitosi e i temporali grandiniferi, si stima una minima riduzione della quantità di uva»,  afferma Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato. «Le prospettive per la vendemmia rimangono buone, con uno stato dell’uva ottimo anche grazie alle piogge dei mesi di maggio e giugno, che hanno tutelato le vigne dal seguente caldo estivo. Possiamo dire che con queste temperature, inizieremo durante l’ultima settimana di agosto con la vendemmia di uve a bacca bianca per poi passare alla raccolta di uve rosse verso la metà del mese di settembre.  Un ottimo risultato che possiamo confermare arrivi anche dall’oculato e corretto approccio delle nostre aziende dal punto di vista dei trattamenti fitosanitari. Un grande lavoro che ha permesso di bloccare l’instaurarsi delle malattie fungine».

L’andamento stagionale è stato imprevedibile: la primavera, infatti, è stata caratterizzato da pochissime piogge. Il mese di giugno, invece, è stato definito da un clima fresco intervallato da qualche evento piovoso che ha portato ad un iniziale rischio di sviluppo della malattia. Le aziende però, attraverso una corretta gestione dei trattamenti fitoiatrici, sono riuscite a bloccare l’instaurarsi della malattia.

Nei mesi di luglio e agosto le temperature si sono alzate notevolmente e purtroppo, abbiamo risentito notevolmente della scarsità delle precipitazioni.

A oggi il clima continua ad essere eccezionalmente caldo. Si prevede l’inizio della vendemmia nell’ultima decade di agosto, a partire da varietà quali Brachetto, Moscato e dei grappoli rossi iniziando dai bricchi più esposti. Visti i livelli di siccità si stima una riduzione del 10% rispetto alla vendemmia dell’anno 2022.

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