Condannato a sei anni e mezzo per violenza, lesioni e maltrattamenti in famiglia

Condannato a sei e mezzo per violenza, lesioni e maltrattamen

CONDANNA Si è concluso con una condanna penale in primo grado a sei anni e sei mesi, emessa dai giorni scorsi dalla giudice Victoria Dunn del Tribunale di Asti, oltre un’interdizione per 10 anni dai pubblici uffici e a una provvisionale di 10mila euro nei confronti dell’ex compagna costituita come parte civile, il processo nei confronti di X.K., ventiduenne di nazionalità albanese da tempo residente ad Alba.

La condanna è avvenuta in particolare per i seguenti capi di accusa: violenza privata, lesioni personali, maltrattamenti in famiglia e stalking. Per oltre un anno, tra l’estate del 2020 e la fine del 2021, l’uomo ha reso un vero e proprio inferno la vita dell’ex compagna, venticinquenne italiana residente in un paese del territorio, sia durante che dopo la conclusione della relazione.

Le carte processuali parlano di un’escalation di violenza, tra percosse così forti da lasciarla priva di sensi, fino ad arrivare alla violenza sessuale. Da parte dell’uomo, una sorta di sadismo nei confronti della donna, non solo tra le mura di casa. In un episodio drammatico, era arrivato a spogliarla e a picchiarla selvaggiamente, per poi abbandonarla in un luogo isolato tra le colline, con il freddo dell’inverno. Moltissime le minacce, anche dopo la fine della relazione, dal darle fuoco a ucciderla.

«La pena comminata dalla giudice, a seguito di un procedimento con rito ordinario iniziato a gennaio 2022, è un traguardo importante, ma non può certo consentire alla mia assistita di superare tutto il dolore e i soprusi subiti per un periodo troppo lungo», commenta l’avvocata albese Silvia Calzolaro, che ha difeso la donna.

«Per lei, già soltanto arrivare alla denuncia ai Carabinieri è stato molto difficile. Anche dopo questo passo, l’uomo ha continuato a perseguitarla con moltissime chiamate e messaggi, nonostante il divieto di avvicinarla. In tutte queste situazioni enormemente pesanti dal punto di vista psicologico, la mia assistita ha trovato la forza di andare avanti: tra le nuove generazioni, rispetto al passato, sta emergendo una maggiore consapevolezza. Si tratta, per tutte, di un messaggio molto incoraggiante, che deve spingere ancora di più le donne a uscire dal gioco della violenza e a denunciare», conclude Calzolaro.

In questo momento, presso il Tribunale di Asti, è ancora in corso un secondo procedimento a carico dell’uomo: in questo caso, il capo d’accusa è per il reato di violenza sessuale, a seguito di diversi episodi ripetuti nel tempo. L’uomo, nel frattempo, è stato trasferito dal carcere di Pavia a quello di La Spezia, per tutelare la vittima.

f.p.

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