Ad Alba torna la rassegna bovina in piazza Prunotto

L’antica rassegna dei “Bovini piemontesi di sottorazza albese della coscia” sarà sotto l'ala del mercato dei contadini

Una cinquantina di capi alla rassegna zootecnica albese 1

ALBA La Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba è cambiata più volte negli anni, adattandosi a esigenze di pubblico e pubblicità. Ciò che rimane pressoché identico è la rassegna dei “Bovini piemontesi di sottorazza albese della coscia”, tradizionale appuntamento in programma il secondo giovedì di ottobre, che quest’anno cade il 12, sotto il mercato coperto di piazza Prunotto.

Le sue origini si perdono nei fogli di giornali locali, come Gazzetta d’Alba, che ne certificano la nascita molti anni prima della stessa Fiera del tartufo, anche se manca un parere concorde sull’anno di inizio. In tempi moderni, è noto il fatto che, da quarantatré anni, sia Piero Oberto a organizzarla. L’albese, classe 1944, ha iniziato a lavorare nel settore poco dopo aver terminato le scuole elementari e oggi possiede una macelleria che esporta in ogni angolo del mondo.

Secondo la vulgata fieristica, la sottorazza albese si distingue dalla razza piemontese per il maggior sviluppo muscolare della coscia e della natica. Secondo altre versioni, sarebbe la stessa piemontese a essere stata classificata a fine Ottocento nella cascina Piedelmonte di Guarene. Per il macellaio «le differenze tra le due, in realtà, non esistono, è una distinzione creata per motivi di promozione».

Alba: premiati i vincitori della grande rassegna di bovini piemontesi 2E sarà proprio Oberto a presiedere la giuria, completata da Giancarlo Moscone di Castiglione Falletto e Bruno Bima di Villafalletto, e giudicare, iniziando alle 6 del mattino e terminando intorno all’ora di pranzo, i capi migliori. Prosegue Oberto: «Sono in grado di riconoscere da lontano i buoni esemplari: a essere premiato non è il peso, ma la bellezza fisica e la conformazione dei vari arti. Con l’età che avanza, la giornata diventa sempre più faticosa, è la passione a farmi andare avanti. Di certo, non sono incentivato dalle istituzioni. La manifestazione passa quasi in sordina e i soldi pubblici sono dirottati altrove. Negli ultimi anni non c’è più stato il pranzo con gli allevatori, un momento conviviale che caratterizzava la fiera».

Sono nove le categorie in gara: Vitelloni della coscia interi, Vitelle della coscia, Vitelli castrati, Manzi da due a sei denti, Manze da due a sei denti, Vacca grassa da macello, Bue grasso da macello oltre sei denti, Vitelloni interi meticci e Vitelle meticce. Una cinquantina i capi esposti lo scorso anno. I primi cinque di ogni categoria ricevono una gualdrappa, elegante coperta da porre sopra l’animale a mo’ di sella. Agli altri partecipanti è riconosciuto un rimborso spese.

Alla scarsa attenzione istituzionale, si aggiungono i problemi legati al caro prezzi. Prosegue Oberto: «Il nostro settore sta affrontando enormi difficoltà, con l’aumento incontrollato di foraggio e granaglie. Lo scorso anno avrebbero dovuto esserci quindici bovini in più, ma non abbiamo trovato i camion per trasportarli».

A supportare la rassegna bovina è il Comune di Alba: il consigliere con delega all’agricoltura Mario Sandri ama spendersi in prima persona, occupando il ruolo di presentatore. «La manifestazione rappresenta la nostra storia, come Amministrazione siamo felici di dare un contributo. È l’occasione per vedere in faccia chi si occupa del settore primario e capire il lavoro svolto ogni giorno», ha commentato.  

Davide Barile

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