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La chiesa di Bra guarda al futuro, un incontro mercoledì 11 ottobre nella chiesa di Sant’Antonino

È in programma un incontro propedeutico rivolto a laici già impegnati nel servizio della chiesa braidese

La chiesa di Bra guarda al futuro, un incontro mercoledì 11 ottobre nella chiesa di Sant'Antonino

BRA Quello che conta davvero, il titolo della lettera pastorale dell’arcivescovo di Torino, Roberto Repole è il programma su cui lavorano le comunità ecclesiali per prepararsi al futuro.

Un futuro che deve essere ricco di fiducia e speranza, nonostante le difficoltà. Scrive l’Arcivescovo: «Tutti sappiamo che tante esperienze ecclesiali hanno esaurito la loro stagione vitale. Eppure noi abbiamo bisogno, per essere Chiesa, di fare in modo che i tre criteri ora indicati continuino a essere i pilastri solidi della nostra vita. A tal fine, dovremo cercare di mantenere vive le comunità laddove finora ci sono state parrocchie anche piccole, soprattutto se c’è ancora qualche elemento significativo, in modo che non si perda quell’esperienza di prossimità e di legame fraterno nel Signore che lì si può creare e custodire. Del resto, anche nei contesti più piccoli si possono tranquillamente svolgere alcune attività importanti: come, ad esempio, mantenere aperta la chiesa, pregare insieme al mattino e alla sera, disporre di un ufficio o di uno sportello in cui raccogliere le esigenze di diverso tipo, conservare qualche proposta catechistica, svolgere un’attività caritativa proporzionata alle forze disponibili e comunque raccogliere le esigenze che ci sono, incontrare gli anziani e prendersi cura dei malati».

Cura dell’Eucarestia, riordino delle parrocchie, della Curia, l’istituzione per la formazione dei laici: l’Istituto per la formazione dei laici. Continua l’Arcivescovo: «Il cambiamento implicherà anche la possibilità e la necessità di nuovi ministri laicali istituiti, attraverso un percorso di formazione almeno biennale, con un processo di discernimento che coinvolgerà anche il vescovo attraverso i suoi collaboratori. Tali ministeri verranno istituiti per la durata di cinque anni: il limite di tempo servirà a fare in modo che i laici che assumono un servizio non debbano farlo in perpetuo e a tenere viva la necessità che anche altre laiche e altri laici si rendano disponibili. Tra questi ministeri ci saranno quello del lettore, dell’accolito, del coordinatore dell’annuncio e della catechesi, dell’animatore-coordinatore della carità e quello, particolarmente importante, di membro dell’équipe-guida di comunità».

Incontro cittadino mercoledì 11

Proprio per questi cambiamenti, mercoledì 11 ottobre, alle 18.30, nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonino, ci sarà un incontro propedeutico rivolto a laici già impegnati nel servizio della chiesa braidese. «Il nostro Arcivescovo – scrivono i sacerdoti dell’Unità pastorale 50, che potrebbe allargarsi anche a Sommariva Bosco e Caramagna – ha pubblicato una lettera pastorale, in cui ci invita come comunità a discernere ed attuare dei cambiamenti che ci permettono di garantire la freschezza del Vangelo e il suo annuncio nei tempi che oggi sono davanti ai nostri occhi. Non si tratta di stravolgere, ma semplicemente di cambiare maniera di stare nel tempo oggi, come Chiesa. Per questo chiediamo a voi, operatori pastorali, un incontro propedeutico prima di iniziare a fare dei passi decisivi per la nostra Comunità».

Verso il Giubileo del 2025 il Papa invita a prepararsi e al Santuario si inizia.

Nelle prossime settimane, ogni venerdì al Santuario, accogliendo l’invito di papa Francesco, che le comunità si preparino in preghiera al Giubileo del 2025, ci sarà a partire dalle 15.30 l’Adorazione Eucaristica fino alla Messa del 17.30, alle 18 circa, terminata la Messa la recita del Rosario.

Lino Ferrero

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