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Omicidio Pesce: prima udienza in Corte d’Assise, in aula saranno ascoltati alcuni testimoni

Si è tenuta ieri, venerdì 13 ottobre, la prima udienza in Corte d'Assise per l'omicidio di Valerio Pesce, il tabaccaio di piazza Cristo Re, ucciso con oltre cento coltellate dal padre Piero.

Omicidio a Canelli: padre uccide il figlio 1
Foto tratta dal profilo Facebook di Valerio Pesce

CANELLI Piero Pesce, 63enne di Canelli, è tornato ieri, venerdì 13 ottobre, nelle aule di tribunale in occasione dell’inizio del processo davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Elisabetta Chinaglia. L’uomo canellese difeso dall’avvocata Carla Montarolo è accusato di omicidio premeditato ed è tuttora detenuto a Biella.

La vendetta e il movente di carattere economico sembrano i principali motivi che avrebbero spinto l’uomo a uccidere nel proprio alloggio di viale Rimembranza a Canelli con cento coltellate il figlio Valerio di 28 anni gestore della tabaccheria in piazza Cristo Re di Alba, il 23 novembre scorso. Al processo nessuno si è costituito parte civile, ma erano presenti l’anziana madre dell’uomo e alcuni parenti.

Secondo la consulenza psichiatrica richiesta dal Pm Stefano Cotti, l’imputato non è stato dichiarato incapace di intendere e di volere.

Il prossimo 3 novembre, si tornerà in aula dove verranno portati alcuni testimoni per chiarire il movente e raccontare il rapporto economico tra padre e figlio.

Saranno presenti  la fidanzata della vittima, Martina Sapuppo, lo zio Domenico Pesce, il titolare dell’azienda nicese in cui lavorava il padre, Maurizio Grasso , il medico di famiglia, Fulvio Mossio, il consulente finanziario della tabaccheria Fabrizio Pecchenino, il precedente titolare del negozio Massimiliano Colonna e un amico del giovane, Pietro Rapetti.

Per ora tra le ipotesi più attendibili resta quella di natura economica. Il giovane, gestore della tabaccheria albese, avrebbe sottratto somme di denaro dai cassetti del negozio per giocare d’azzardo.

La Procura ha messo a disposizione della Corte anche due consulenze, quella del medico legale Moreno Bertoni, con i risultati dell’autopsia, e quella di un tecnico del Centro antidoping di Orbassano che aveva fornito esito negativo all’uso di sostanze stupefacenti nei giorni precedenti al delitto da parte di Valerio. Piero Pesce è stato sottoposto a una nuova perizia psichiatrica, di cui gli esiti non sono ancora noti.

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