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Rigenerazione urbana al congresso di Confcommercio: «Si realizza il contenitore senza occuparsi del contenuto»

Rigenerazione urbana al congresso di Confcommercio: «Si realizza il contenitore senza occuparsi del contenuto»
L'architetto Carlo Ratti

BRA «Spesso ci si preoccupa di realizzare il contenitore, senza occuparsi del contenuto. Che spesso manca. Allora si sono sprecate energie e risorse». Carlo Ratti – architetto e ingegnere che insegna al Massachusetts institute of technology (Mit) di Boston, dove dirige il Senseable city lab, ed è fondatore dello studio di design e innovazione Carlo Ratti Associati – ha espresso questo pensiero sul palco del teatro Politeama di Bra stamani (venerdì 6 ottobre) durante la sesta convention di Confcommercio Cuneo.

Intervistato da Fabrizio Pepino di Autorivari, l’architetto ha voluto anche sottolineare con forza l’importanza che gli antichi romani davano alla Civitas e alla Urbs: la prima si riferisce all’insieme degli abitanti e quindi cittadini, mentre la seconda ci rimanda al concetto di città come complesso di mura e di edifici.

Ha detto: «Non si possono disgiungere i luoghi fisici da coloro che li abitano. La rigenerazione urbana è importantissima ma da sola non basta. Occorre anche avere dei cittadini consapevoli che creano reti di relazioni».

Prima di lui, collegate da remoto, sono intervenute Patrizia Di Dio – vicepresidente nazionale di Confcommercio (con delega alla sicurezza e alla legalità) e presidente di Confcomm Parlermo – e la professoressa Maria Falcone, sorella del magistrato Giovanni Falcone, barbaramente ucciso dalla mafia insieme alla moglie e agli agenti della sua scorta.

Tanti i presenti in sala, molti i saluti espressi dal palco e ricca di dati la relazione del presidente provinciale di Confocommercio Luca Chiappella, che ha concluso la sua relazione con queste considerazioni: «La propensione all’export, statistiche alla mano, risulta più spiccata in provincia di  Cuneo, dove supera il 45%, rispetto alla media dell’Italia, che si assesta poco oltre il 32%. Anche nella Granda tra i comparti di specializzazione si individuano migliori prospettive per autoveicoli e moto, meccanica, e altri mezzi di trasporto, mentre tra i settori non manifatturieri spiccano i servizi e i trasporti. Meno dinamici, come nel resto del Belpaese, i comparti legati al ciclo dell’edilizia residenziale. Fra i primi 10 settori per l’export in provincia di Cuneo spicca l’agroalimentare (+42% sul totale export del 2022), per il quale si prevede una domanda in crescita del 4,5% nel quadriennio 2023-2026, ben superiore alla media del manifatturiero. Il quadro interno cuneese inerente al commercio all’ingrosso e al dettaglio è però negativo: sono 15.194 le imprese registrate in Granda, quasi mille in meno rispetto a quattro anni fa. Un fenomeno non isolato e che rispecchia il trend nazionale e regionale. Non va tuttavia dimenticato che a sostenere il tessuto economico e commerciale della provincia saranno anche i 408 milioni di euro del Pnrr di cui beneficerà Cuneo. Il 17,4% di tale importo è destinato al settore Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, mentre più della metà della cifra (il 50,9%) finanzierà la Rivoluzione verde e la Transizione ecologica. I restanti 19,5% e 12,2% andranno a sostenere i comparti Istruzione e ricerca e Inclusione e coesione. Non ci resta che sperare che questa ingente cifra di contributi pubblici, senza precedenti nella storia della nostra provincia, porti almeno indirettamente beneficio ai luoghi del commercio che animano le nostre città, alimentando un indotto che rappresenta l’anima del tessuto urbano e sociale in cui viviamo».

Valter Manzone

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