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Il nuovo libro di Ricciardi e Avataneo è dedicato alle rocche del Roero

Con fotografie e parole Gian Mario Ricciardi e Carlo Avataneo raccontano le rocche del Roero. Il libro sarà presentato giovedì 7 dicembre alle 18 al palazzo Banca d'Alba

Tutela delle rocche: la prima adesione arriva da Montaldo Roero

ALBA Sarà presentato giovedì 7 dicembre alle 18 al palazzo Banca d’Alba di via Cavour il nuovo libro Le rocche del Roero con i testi del giornalista sommarivese Gian Mario Ricciardi, e le foto di Carlo Avateneo, fotografo di Carmagnola.

L’autore racconta così la sua ultima ultima opera: « Questo, più che un libro, è un concerto di emozioni: una finestra sull’ambiente, su un tesoro verde che è un tuffo nella storia. È la sinistra del Tanaro e nel centro ha le Rocche, risultato di un fenomeno rarissimo che regala le illusioni magiche delle montagne rocciose d’Italia».

«Per scoprire i segreti e i misteri di questa terra avara e unica, occorre stare fermi, per ore, (come ha fatto Carlo Avataneo) su un costale per catturare i lineamenti di un volto, i tratti d’un profilo, sembianze umane e di masche, alberelli aggrappati al tufo, vigne scavate tra un piccolo dirupo e gli arbusti. Il Roero è spettacolo e quello delle rocche è il più originale. Certo, non è una delle meraviglie del mondo, però è una terra straordinaria che non è così facile da trovare altrove», prosegue.

Per Ricciardi, «il Roero è un “dono della natura” che gli scatti dei fotografi e le “liaison” di poeti e scrittori cercano, di volta in volta, di cogliere, descrivere, imprigionare. Ma il Roero è un insieme di valli, colline, nebbie, pendii che, in lontananza, hanno il Monviso; è terra di alberi, anche secolari, che dalle radici guardano al cielo; è terra di lavoro, di covoni di grano, di serre di fragole, di granoturco dalle otto file; è terra di tinche, di mucche, di pecore; è terra di osterie, di tradizioni, di pallone elastico; è terra di feste: tante, belle, calde come “piantè magg e cantè j’euv”; è terra di vigne, di vendemmie, di allegria. Ieri, oggi, domani si possono incastonare in racconti di rara finezza e di sfumature da leggere con delicatezza».

Ma non solo, «Il Roero è la normalità di un orgoglio fiero, gentile, discreto che è stato negli anni, ora più che mai, un diapason di idee, slanci, entusiasmi, genialità che lo fanno rivivere come è; il Roero è così: terra dura e selvaggia, dolce ed incantata, unica, tenera, forte come i giorni e le notti che se ne vanno. Sì, è un’alba della natura! A questo si aggiungono diverse chiavi di lettura delle “rocche”: una scientifica, l’altra storica, una paesaggistica con la lettura dei sentieri ed un’altra letteraria. Insomma un piccolo, breve, semplice ma completo volo sulle “rocche”: con semplicità e rigore scientifico. Bellissime foto “che parlano”, ma anche una “passeggiata nella storia, i tragitti dei sentieri più importanti, il bosco e le sue piante, le colline e i loro frutti, insomma il libro è una “ful immersion” che coglie in pieno gli incantesimi di un angolo magico  del Piemonte», conclude.

Per l’occasione saranno presenti gli autori, il presidente di Banca d’Alba Tino Ernesto Cornaglia e i sindaci dei Comuni del Roero.

 

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