Matilde Vitillo, campionessa di ciclismo, ospite del Lions club Bra host

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BRA «Lo sport può e deve veicolare un messaggio di civiltà: la violenza sulle donne è una grande piaga e per vincerla bisogna investire sull’educazione al rispetto, soprattutto tra i giovani». Così la campionessa europea di ciclismo Matilde Vitillo, astigiana di 22 anni, ospite giovedì 23 novembre al meeting del Lions club Bra host, al ristorante La porta delle Langhe.

Di fronte a un platea numerosa e molto attenta, in relazione alla domanda sul contributo che lo sport può offrire per diminuire la piaga dei femminicidi e della violenza di genere, ha aggiunto: «Il mondo del ciclismo, che frequento ormai da anni, mi ha insegnato – oltre al valore della competizione – quello dell’etica e del confronto leale. Informazione e formazione aiutano a mitigare questo fenomeno».

La presidente del Club Giorgia Olivero, in aperura di serata, aveva anche ricordato il contributo del Lions al tema, con il convegno ai quale hanno partecipato 320 giovani delle scuole superiori di Bra e con la posa di una panchina rossa parlante nel cortile dell’istituto Velso Mucci, sempre a Bra.

Poi la giovane campionessa, che quest’anno corre nel team BePink del manager Walter Zini (ma che andrà in un club australiano nel 2024) ha raccontato le sue molteplici esperienze, dalla partecipazione al Giro d’Italia alla Setmana Valenciana, passando per la Vuelta di Burgos e per centinaia di gare italiane, ai sacrifici «che non pesano se c’è la passione» per continuare a scalare le vette di un successo che sicuramente le regalerà ancora tante soddisfazioni.

Valter Manzone

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