CINEMA Un film scritto da due giovani professionisti che si sono innamorati delle Langhe, anche se le loro origini sono altrove, e che hanno scelto di raccontare prima di tutto le persone, i loro legami, il rapporto viscerale con la terra e l’importanza di proteggerla: da alcuni giorni, in Alta Langa, sono in corso le riprese di Trifole, una coproduzione internazionale che vede in prima linea la torinese Cinefonie, sotto l’egida di Film commission Torino Piemonte.
Ieri sera, martedì 7 novembre, il progetto è stato presentato al castello di Grinzane Cavour, attraverso le parole dei suoi protagonisti. Prima di tutto, il regista Gabriele Fabbro, milanese, classe 1996, alla sua seconda opera per il grande schermo. Oltre a essere il regista di Trifole, Fabbro ne è anche co-sceneggiatore, insieme a Ydalie Turk, giovane sceneggiatrice e attrice sudafricana, che interpreta anche la protagonista del film. Dopo essersi conosciuti a Los Angeles, dove hanno frequentato la stessa accademia di cinematografia, tra di loro è iniziato un percorso di collaborazione.
Alla presentazione hanno anche partecipato gli altri due protagonisti del cast: Margherita Buy e Umberto Orsini, tra i nomi di punta del panorama cinematografico e teatrale italiano, arrivati in Langa per le riprese, che dureranno all’incirca due settimane. Girato interamente sul territorio, la prima parte del lavoro si concentra in Alta Langa, da Roddino e Somano, mentre per la seconda parte la troupe si sposterà ad Alba, con un’incursione all’Asta del tartufo di questa domenica, 12 novembre.
Ma che cosa spinge due giovani sceneggiatori a pensare a un film ambientato nelle Langhe? A rispondere è stato Fabbro: «Come molte persone, sono arrivato qui, la prima volta, per mangiare, attratto da un’offerta gastronomica nota a livello internazionale. Poi, dopo aver incontrato alcune persone del posto, fondamentali in questo mio progetto, ho realizzato che c’era molto altro. In particolare, mi ha colpito la centralità della natura: vivo a Los Angeles da sette anni, un luogo in cui tutto si muove molto velocemente e in cui tutto ciò che è natura è passato in secondo piano. Ho scoperto la realtà dei trifolao che si impegnano per piantare alberi, mentre nel mondo accade troppo spesso il contrario. Per due anni, ho raccolto memorie di uomini e donne di Langa che hanno accettato di condividere con me una parte di loro e che non posso fare altro che ringraziare. Con Ydalie Turk, che ho coinvolto nel progetto da subito, abbiamo iniziato a lavorare sulla storia».
La protagonista si chiama Dalia, interpretata per l’appunto da Turk, è una giovane donna figlia di un padre inglese e di una madre italiana, che vive a Londra e che viene convinta dalla madre a partire per l’Italia, così da assistere il nonno. Nei panni della madre, Marta, c’è Margherita Buy, mentre Orsini interpreta il ruolo del nonno, che è proprio un trifolao.
Immancabile a Grinzane la presenza di Birba, cane da tartufi di 13 anni, che per l’occasione è diventata attrice, interpretando il ruolo del fedele tabui di Orsini. La cagnolina non è nuova al grande schermo: è già stata protagonista del documentario The truffle hunters, pluripremiata produzione del 2020 che ha raccontato i trifolao di Langa. Nei panni di se stessa, in quell’occasione Birba ha emozionato per il rapporto con il suo padrone, il roddinese Aurelio Conterno, scomparso in seguito.
Per quanto riguarda le tappe del film, girato in inglese e rivolto prima di tutto al mercato americano, si punta a presentarlo al prossimo festival del cinema di Venezia, per arrivare nelle sale a dicembre 2024 e in seguito sulle principali piattaforme. Nelle interviste, le parole del regista Gabriele Fabbro e degli attori Margherita Buy e Umberto Orsini.
Francesca Pinaffo