BRA La seconda porta di uscita dalla sala d’attesa della stazione ferroviaria, che è collegata ai marciapiedi per accedere ai binari da un percorso podotattile (loges), fondamentale per un ipovedente, è chiusa perché fuori uso da tempo. A protestare per questa situazione davvero grave è Walter Boffa, braidese, con deficit della vista, che non ha la possibilità di utilizzare questo strumento all’uscita dalla sala d’attesa, sistema che gli consentirebbe da subito di muoversi in totale autonomia e sicurezza. Il percorso, che è presente nelle altre aree della stazione, si basa su messaggi tattili impressi sulla superficie del pavimento, percepiti attraverso il contatto con il piede e con la punta del bastone, che orientano la marcia del disabile visivo.
Spiega Boffa: «Ovviamente di loges ne è presente uno per ogni stazione, per non confondere le idee agli ipovedenti: anche quello braidese conduce ai bagni, alla piantina in braille della stazione, all’ingresso, all’uscita e ai binari per prendere il treno. Purtroppo quando io arrivo in sala d’attesa e devo andare al treno, non ho la possibilità di usufruire di questo loges perché la porta di uscita è stata forzata e attualmente è inservibile».
La responsabilità della sua manutenzione è di Rfi e l’associazione regionale Apri, la Onlus di cui lui è consigliere zonale per la provincia di Cuneo, ha già inviato ai vertici una lettera di protesta che, al momento, non ha sortito alcun effetto. Ma non solo gli ipovedenti hanno problemi. Il referente braidese dell’Osservatorio barriere architettoniche, Roberto Casetta, evidenzia che anche l’ascensore posto in testa al marciapiede del primo binario è fuori servizio, impedendogli di fatto, essendo lui in carrozzina, di raggiungere gli altri binari. Anche l’Amministrazione comunale, al corrente della situazione, si è impegnata a sollecitare Rfi per una rapida soluzione di questi problemi.
Valter Manzone
