Federazione nazionale stampa: «Mattarella non firmi il bavaglio»

Federazione nazionale stampa: «Mattarella non firmi il bavaglio»

TRASPARENZA La Federazione nazionale stampa italiana, sindacato unitario dei giornalisti prende posizione sulla modifica al codice di procedura penale in fase di discussione in Parlamento. La norma vieta la pubblicazione delle ordinanze cautelari fino al termine dell’udienza preliminare. Il testo, presentato da Enrico Costa (Azione), è stato votato da tutto l’arco parlamentare, a eccezione di 5 stelle, Pd e Alleanza verdi e sinistra.

«Se anche il Senato dovesse approvare la norma, l’autonomia dei giornalisti sarebbe compressa. Saremmo costretti a essere meno precisi, analitici e verificabili nel racconto di un atto che è pubblico come la privazione della libertà personale. Solo due esempi di inchieste giornalistiche che hanno trovato, nella libertà di informare, ragioni per arrivare alla verità e dare giustizia: il caso di Stefano Cucchi e la vicenda della funivia precipitata dal Mottarone», scrive il sindacato in una nota.

Per la Federazione nazionale della stampa italiana questo è l’ennesimo bavaglio all’informazione, oltre che «rappresentare un ulteriore squilibrio nel nostro sistema giuridico e costituzionale. Il testo approvato va al di là delle disposizioni europee e viola l’articolo 21 della Costituzione. L’amministrazione della giustizia in privato è sempre una sconfitta per la democrazia».

La richiesta dei giornalisti è indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché non firmi una legge con una norma di questo tipo. «Respingiamo con forza il sottinteso che esiste dietro questa norma», conclude la Fnsi. «I giornalisti raccontano e non inventano, non sono manettari ma contribuiscono a rendere vivo il campo della democrazia con il loro lavoro di controllo su ogni potere. Non agiamo nell’illegalità ma siamo sottoposti a regole penali e civili che determinano la professione».

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