La città di Alba ricorda il suo storico Giulio Parusso

Corneliano dedica una via a Giulio Parusso
Giulio Parusso

IL PERSONAGGIO Sono passati dieci anni dalla morte di Giulio Parusso, avvenuta il 26 febbraio. Mussottese, animatore instancabile della cultura albese, era nato nel 1941. I suoi lasciti comprendono due istituzioni cittadine, l’ufficio stampa del Comune e il centro studi Beppe Fenoglio. Vanno aggiunte le sue numerose pubblicazioni.

Oltre ad Alba, alcune riguardano Corneliano e la sua storia. Nel Comune roerino raccolse e tradusse statuti e ordinati medievali: divenne cittadino onorario del paese nel ’78, dal 2021 la via a destra della parrocchiale porta il suo nome.

Gli albesi potranno ricordarlo lunedì 26 febbraio alle 18 al palazzo Banca d’Alba. Il convegno è organizzato dall’associazione Giulio Parusso, fondata nel 2016 e presieduta da Roberto Ponzio. Lui e Beppe Gobino, entrambi amici di Parusso, coordineranno l’incontro.

Ricorda Ponzio: «Era opportuno che il decennale non cadesse nell’oblio: sarebbe stata una seconda morte. Ricordo bene quando ricevetti, alle 18, la concitata telefonata di Ettore Paganelli, il quale mi informò sull’accaduto. Erano insieme in una riunione per predisporre la biografia di Sandro Toppino e Giulio si sentì male all’improvviso».

Fuori dai fogli, ospite l'avvocato Roberto Ponzio per i cent'anni del re dei tartufi
Roberto Ponzio © Marcato

Parusso era «una persona poliedrica e nel convegno di lunedì ne approfondiremo le varie sfaccettature. Ci saranno Giuseppe Rossetto, Maurizio Marello e Carlo Bo, gli ultimi tre sindaci: in Municipio si svolse una parte importante della sua vita; nel 1974 fondò l’ufficio stampa, diresse i periodici Alba nostra e Alba notizie, nel 1996 promosse l’istituzione del primo sito Internet».

La seconda parte riguarderà «il suo sapere storico, del quale se ne parlerà con Edoardo Borra e Nando Vioglio. In particolare, Giulio raccolse gli statuti medievali della città nel Libro della catena e accompagnò centinaia di studenti nelle visite al palazzo comunale. Nel 1998 fu nominato segretario della commissione toponomastica».

Il terzo profilo riguarderà il Parusso storico e giornalista e sarà approfondito con la condirettrice di Gazzetta d’Alba, Maria Grazia Olivero. Prosegue Ponzio: «Nel 2011, ricorrendo i 150 anni dell’Unità d’Italia, tenne una rubrica sul settimanale sul contributo dei cattolici albesi all’unificazione del Paese. Gli articoli furono poi raccolti in un volume. Giulio propose divenisse lo spunto per approfondire, nelle scuole, i profili dei personaggi locali. A oggi l’invito non è stato colto, ma l’anniversario potrebbe essere l’occasione per ripartire».

Altra parte del convegno riguarderà «la costituzione del centro studi Beppe Fenoglio nel 2003. Poi andranno citati gli oltre trenta libri di cui fu autore: l’ultimo, Un mondo affascinante e misterioso, uscì postumo ed è incentrato su mio padre Roberto».

In onore di Parusso, «persona umile e riservata, sempre dietro le quinte per lasciare generosamente il palcoscenico ad altri, sarà intitolato il plesso scolastico del Mussotto. Potrebbe essere ripreso il progetto, rimasto a metà, di un libro sulla storia della frazione albese».

Nando Vioglio ricorda: «Siamo stati colleghi in Municipio, io ero nel settore tecnico. Per quarant’anni ci siamo mantenuti a stretto contatto, ho scritto con lui parti del volume Il palazzo e la città. Ci accomunava la stessa passione per la storia e la cultura locale. Nessuno meglio di lui ha approfondito il campo politico e del costume di Alba negli ultimi due secoli. Conosceva perfettamente l’archivio cittadino, seguiva ogni seduta del Consiglio comunale. Si astenne sempre dall’assumere cariche, ma ogni sindaco si rivolgeva a lui ogni volta che necessitava di informazioni. In ogni edizione della Fiera del tartufo raccolse le fotografie, che oggi costituiscono un archivio eccezionale».  

Davide Barile

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