L’ascolto di una Parola che può cambiarci la vita

PENSIERO PER DOMENICA – SECONDA DI QUARESIMA – 25 FEBBRAIO

Le letture della II di Quaresima offrono due immagini antitetiche, ambientate su un monte: il dramma di Abramo che pensa che Dio gli chieda il sacrificio di Isacco (Gen 22,1-18) e la gioia di Pietro sul Tabor che dice a Gesù: «È bello per noi essere qui» (Mc 9,2-10). Da queste due pagine possiamo ricavare alcuni fondamentali della fede.

L’ascolto di una Parola che può cambiarci la vita

Dio non è un Moloc assetato di sangue, che gode nel vedere il tormento di un padre che sta per uccidere suo figlio. Pensarlo così equivale a immaginare un Dio che di fronte al genocidio in atto nella striscia di Gaza si sente finalmente “soddisfatto” perché i morti del 7 ottobre sono vendicati. Dio non è così: è il messaggio inequivocabile della Genesi. Abramo – o più probabilmente i giudei del postesilio – l’avevano capito. Non così uomini meschini accecati dall’ideologia o dalla religione. E purtroppo non si vede chi oggi sia in grado di fermare la mano omicida dei figli di Abramo. San Paolo, nella Lettera ai Romani (8,31-34) prende le distanze da questa cultura sacrificale: Dio non è colui che pretende, ma che dona. Gratuitamente!

Il Tabor montagna di luce: è la sensazione provata da quanti hanno avuto la grazia di salire, un mattino di sole, su quell’altura di 588 metri, che si erge sulla pianura circostante e che, fin dal III secolo, è identificata con il monte della trasfigurazione. Gesù fa questo regalo gratuito ai discepoli con cui aveva un legame più stretto, in un momento di difficoltà: l’evento è collocato dopo il tentativo di Pietro di dissuadere Gesù dal salire a Gerusalemme. Al di là di quel che può essere successo, i discepoli hanno capito che Dio era con Gesù: hanno intuito ciò che poi scriverà Paolo: «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?». La Quaresima è un tempo per riscoprire questo Dio che si fa dono per noi.

ANNO DELLA PREGHIERA / 4. Anche noi possiamo vivere l’esperienza del Tabor fino a trasfigurarci la vita. L’invito all’ascolto è il cuore del Vangelo della trasfigurazione. Il verbo “ascoltare” compare 1.100 volte nell’Antico testamento e 445 nel Nuovo, ed è essenziale per la vita e per la preghiera, perché è la ricerca umile e fiduciosa della voce chiarificatrice di Dio nei nostri problemi personali, familiari, sociali. La preghiera di ascolto è efficace se unita alla volontà di mettere in pratica quanto intuito. Per pregare-ascoltare bisogna fare silenzio attorno e sapere cosa ascoltare. Secondo Gesù, due voci in particolare: la parola di Dio e la coscienza, attraverso un lungo esercizio. Ma è così che la nostra vita può cambiare.

Lidia e Battista Galvagno

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