Capitale della Cultura: Asti, battuta lo scorso anno, tende la mano ad Alba per una candidatura congiunta e vincente

Maurizio Rasero

ASTI Il sindaco di Asti Maurizio Rasero, appresa la notizia della proclamazione della città de L’Aquila a Capitale italiana della cultura 2026, pur complimentandosi con i vincitori e con tutti i finalisti, esprime grande dispiacere per il  fatto che, ancora una volta, questo territorio non sia stato premiato.

«La vittoria di Alba sarebbe stata importante perché i nostri territori ormai sono un tutt’uno e, così come, quando vengono realizzate iniziative ad Asti ne beneficia l’intero territorio di Langhe, Monferrato e Roero, o come quando nel periodo in cui si svolge  la Fiera internazionale del tartufo Bianco di Alba,  ci sono importanti ricadute economiche sull’astigiano, il riconoscimento di Capitale italiana della cultura 2026 ad Alba avrebbe sicuramente giovato anche alla nostra provincia. Alba avrebbe avuto tutto il diritto di ottenere questo riconoscimento proprio come Asti lo aveva nella passata edizione, ma a volte, logiche più grandi di noi, impediscono la concretizzazione dei sogni», dice Rasero.

«Ritengo, in ogni caso, che Asti ed Alba non debbano gettare la spugna e abbandonare l’idea che un riconoscimento di questa portata possa finalmente premiare questo territorio. Fondamentale è quindi la sinergia che Asti ed Alba e la loro terra devono mettere in atto nel prossimo futuro, coinvolgendo il più possibile tutte le realtà già coinvolte nei due dossier e allargando ad ulteriori soggetti che potrebbero apportare un valore aggiunto», aggiunge il sindaco di Asti. «Sono sicuro che  lavorando sin da ora insieme potremo realizzare un dossier ancora più importante e prestigioso che ci permetterà il prima possibile di raggiungere l’obiettivo».

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