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Marello interroga la Giunta regionale sui ritardi del cantiere del Tenda alla luce delle dichiarazioni dell’Edilmaco

Alla travagliata vicenda della riapertura del Tunnel di Tenda si aggiungono nuove difficoltà e ritardi

Marello interroga la Giunta regionale sui ritardi del cantiere del Tenda alla luce delle dichiarazioni odierne di Edilmaco

TORINO Ha trattato la questione oggi, martedì 5 marzo, in un’interrogazione al Consiglio regionale, Maurizio Marello in coincidenza con l’uscita delle dichiarazioni del Consorzio esecutore dei lavori, l’Edilmaco. Dapprima Marello ha esplicato i fatti più recenti, ricordando gli eventi (da lui ripresi in molteplici interrogazioni e interpellanze nel corso del 2023: «La scorsa settimana nel corso della Cig, l’Edilmaco (ditta esecutrice dei lavori) ha chiesto un’ulteriore proroga fino a settembre per ultimare i lavori della nuova canna. Il presidente Cirio dal canto suo ha insistito per la data del giugno 2024, affermando che per ogni giorno di ritardo andranno applicate le penali che saranno ridestinate agli operatori turistici della valle danneggiati dalla chiusura (ammesso e non concesso che ciò sia possibile: Cirio dimentica banalmente che a incassare eventualmente le penali sarà la committente Anas e non la Regione Piemonte». Il consigliere Pd ha poi ripreso l’articolo odierno nel corso dell’interrogazione: «Nell’intervista Edilmaco si difende dalle accuse ricevute da tutti, dichiarando che, anche se l’impresa sta lavorando cospicuamente in questo periodo, il progetto esecutivo verso la val Roya non sia ancora stato approvato e che Anas continui a omettere la verità in merito alla vicenda», dice Marello, chiedendo alla Giunta d’illustrare lo stato dell’arte anche alla luce delle dichiarazioni di Edilmaco.

All’interrogazione risponde l’assessore Marco Gabusi: «Si tratta di un cantiere con indubbie complicanze, con varie vicissitudini anche giudiziarie, ma il contratto indica chiaramente la fine dei lavori a giugno 2024 e questa tempistica noi, come Regione Piemonte, chiediamo sia rispettata. La Regione Piemonte non ha competenza diretta in questa vicenda, ma ha prestato la propria opera con collaboratori, partecipazione alla Cig e, proprio da questa posizione, teniamo a sottolineare che se vi sarà un ulteriore ritardo le risorse ottenute dalle penali devono andare al territorio. È inaccettabile un nuovo ritardo dopo che tutti i soggetti che conoscevano la situazione avevano indicato giugno 2024 per il termine lavori. La tempistica scelta da Edilmaco per queste dichiarazioni lascia qualche dubbio: avrebbe potuto intervenire prima e non soltanto adesso che s’inizia a parlare di penali». Conclude Gabusi: «Riconosciamo lo sforzo di Edilmaco in queste settimane, ma per noi la priorità rimane il rispetto della data di fine lavori».

A margine dell’interrogazione Marello dichiara: «La risposta di Gabusi è stata evasiva. La Regione Piemonte, nelle persone di Cirio e Gabusi, promette agli operatori economici soldi di cui non dispone. Più opportunamente pretendano la verità sulla situazione del cantiere, i tempi e l’adeguamento del vecchio tunnel da Anas e dal Governo, anche alla luce delle pesanti dichiarazioni di Edilmaco. La provincia di Cuneo può essere aiutata solo se si riapre il traforo verso la Francia e se si rende la linea ferroviaria efficiente, non con promesse elettorali».

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