Marello: «Sulla tangenziale gratuita Cirio e Gabusi fanno propaganda elettorale»

La tangenziale di Alba resta gratuita, ecco le istruzioni per l'uso

ALBA «Era il 19 aprile 2012 quando a Roma, al Ministero delle infrastrutture, venne firmato un accordo che prevedeva, tra le altre cose, l’utilizzo della Strada provinciale 3 bis (più nota come tangenziale di Alba) quale parte integrante dell’autostrada Asti-Cuneo e la sua completa ristrutturazione ad opera della Società Asti-Cuneo», ricorda Maurizio Marello, ex sindaco di Alba e consigliere regionale del Pd.

«Si stabilì anche che la gratuità della tangenziale. Lo sa bene il presidente della Regione Alberto Cirio che era presente, in rappresentanza dell’allora governatore Cota, insieme al sottoscritto sindaco di Alba e all’assessore provinciale Russo. Ieri ho letto un comunicato della Regione in cui Cirio e l’Assessore Gabusi attribuiscono il merito della gratuità a loro stessi (una loro “conquista”) e all’attuale Giunta Regionale», aggiunge Marello.

L’ex sindaco è critico anche nei confronti del nuovo sistema di pedaggio: «Il nuovo sistema di pagamento free flow – viaggiare in libertà si legge nei tabelloni pubblicitari – è stato esaltato per i grandi benefici ma la gratuità del percorso non partirà da Castagnito così come è oggi e come doveva essere; ma per non pagare bisognerà utilizzare la complanare parallela all’autostrada già oggi esistente (che verrà resa a doppio senso) e quindi uscire dall’autostrada. In secondo luogo l’ultimo tratto verso Asti che oggi è gratuito si pagherà con il risultato finale che andare da Alba ad Asti e viceversa costerà verosimilmente più caro di oggi. In terzo luogo il nuovo sistema di pagamento creerà non pochi problemi: costringerà tutti di munirsi di Telepass, altrimenti a ogni passaggio occorrerà effettuare un pagamento on line o con un bollettino postale. Vi sembra più agevole? Non a caso l’entrata in vigore di questo sistema prevista per lo scorso primo marzo è stata posticipata al 1° settembre 2024, guarda caso dopo le elezioni regionali e comunali del 9 giugno: a buon intenditor, poche parole».

Marello ha poi seri dubbi sull’annuncio di conclusione dell’autostrada nel 2024: «Intanto la tangenziale albese, già oggi utilizzata, è diventata “terra di nessuno”. Negli scorsi giorni di pioggia si sono create buche pericolose e il manto stradale è in più punti compromesso. Proprio ieri l’assessore Gabusi, se ho capito bene, ha detto che i lavori di ristrutturazione e adeguamento (ancora da iniziare) verranno finiti entro il 2026. Insomma i tempi si allungano e la prospettiva finale è quella di un’autostrada molto cara e in cui è pure complicato pagare il pedaggio. Il forte rischio è che i veicoli ed i mezzi pesanti, continuino più di prima ad usare la vecchia statale 231 da Alba ad Asti con tutti i problemi di traffico che conosciamo bene e tutti i disagi anche ambientali per i residenti dei Paesi lungo il tragitto. Proprio per questo la vicenda Asti-Cuneo dopo 30 anni dal suo inizio non ha bisogno di “eroi”. È una brutta storia in cui alla fine a guadagnarci è stata e sarà solo la concessionaria Asti-Cuneo. Tutti gli altri, a partire dai territori coinvolti, hanno perso, comprese le Istituzioni ad ogni livello. E’ bene quindi “prenderla più bassa” e lasciare perdere la propaganda elettorale, anche solo per rispetto delle popolazioni coinvolte. A proposito, tornando da dove siamo partiti e cioè dall’incontro al Mit del 19 aprile 2012, che fine hanno fatto i 100 milioni di opere complementari che l’Asti- Cuneo doveva realizzare? Così solo per curiosità», conclude l’ex sindaco.

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